Ultimi aggiornamenti dalla guerra in Ucraina, dove si è giunti al giorno 359 del conflitto. Lo Stato maggiore ucraino traccia un bilancio delle perdite dei soldati russi in battaglia a partire dal 24 febbraio 2022, giorno in cui ha avuto inizio l’invasione. Secondo le fonti ucraine sarebbero più di 141.000 i militari della fazione di Mosca caduti in guerra.
Nel suo report quotidiano, pubblicato su Facebook e citato da Unian, lo Stato maggiore di Kiev ha riferito che soltanto nelle ultime 24 ore 800 soldati della Federazione sono rimasti uccisi nei combattimenti.
Di diverso avviso le stime dell’intelligence britannica, che nel suo ultimo bollettino sulla guerra in Ucraina citato dal Guardian parla di circa 60.000 militari russi uccisi. Secondo il Regno Unito, la percentuale di vittime “è aumentata in modo significativo dal settembre 2022, quando è stata imposta la mobilitazione parziale”. Particolarmente severo il bilancio legato alle reclute del gruppo Wagner: una vittima su due apparterrebbe ai mercenari assoldati da Putin.
Guerra in Ucraina, la situazione a Bakhmut: il governo esorta i 6.000 civili rimasti a “evacuare immediatamente” la città
Proseguono intanto i bombardamenti a Bakhmut, nel Donetsk: anche questa volta l’artiglieria e i razzi russi si sono concentrati su una zona residenziale della città. Secondo le stime dell’ufficio del procuratore generale, nell’attacco sono morte cinque persone e altre nove sono rimaste ferite.
Il Kyiv independent riporta le parole del vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk, che stima la presenza di circa 6.000 civili che non hanno ancora lasciato la città. Dopo essersi detta sorpresa dal fatto che non siano ancora fuggiti, Vereshchuk li ha esortati ad abbandonare le loro case il prima possibile.
Da tempo ormai Bakhmut è bersaglio di continui attacchi da parte delle forze russe, che stanno concentrando i loro sforzi su una delle roccaforti ucraine nell’oblast di Donetsk. Bakhmut è considerata la chiave per accedere a Sloviansk e Kramatorsk, i più grandi centri della regione, ancora sotto controllo dalle forze di Kiev. Proprio per questo la conquista della città è diventato uno degli obiettivi strategici principali di Mosca.