Che cos’è il Norovirus? Dopo il Covid-19 e l’influenza, che in questo periodo sembrano aver allentato la presa, è adesso il Norovirus a costringere a casa centinaia di persone, spesso a partire da focolai scolastici. Lo sanno bene docenti e alunni di una scuola elementare di Castesano, nel Bolognese, dove, negli ultimi giorni, ci sarebbero stati ben 170 contagi.

Che cos’è il Norovirus, l’influenza intestinale che dilaga in Italia

È un vero e proprio focolaio, quello scoppiato in una scuola elementare di Castesano, nel Bolognese, dove più di 170 tra docenti e alunni sarebbero stati contagiati dal Norovirus, un’influenza intestinale con sintomi molto simili a quelli di una comune gastroenterite, ma estremamente contagiosa. “La malattia persiste per 2-3 giorni, ha una forte diffusione, un elevato tasso d’attacco, contagia fino all’80% delle persone che sono state esposte, però in termini clinici è rapida. Nei 163 casi di bambini e 5 adulti di Castesano non abbiamo avuto alcun ricovero”, ha spiegato il direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda Usl, Paolo Pandolfi, al Corriere della Sera. Ma di cosa si tratta nello specifico? Isolati e scoperti per la prima volta nel 1972, i Norovirus – noti anche come virus di Norwalk, dal nome della cittadina dell’Ohio dove, nel 1968, si verificò una grave epidemia – rappresentano uno tra gli agenti più diffusi di gastroenteriti acute di origine non batterica e tendono a diffondersi soprattutto in ambienti confinati o comunitari, come gli ospedali, le case di riposo o le scuole.

Trasmissione, sintomi e decorso del virus

Stando a quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, si tratta di un virus altamente infettivo perché, data la sua persistenza nell’ambiente, che ne permette la replicazione e diffusione anche per due settimane dopo l’infezione iniziale, si controlla difficilmente. La trasmissione avviene solitamente da persona a persona, per via orofecale o via aerosol, oppure tramite acqua contaminata o cibo infetti – per esempio i frutti di mare, come le ostriche, le verdure fresche o i frutti di bosco – o superfici contaminate. Una volta esposti al virus, il periodo di incubazione è in genere di 12-48 ore, mentre l’infezione vera e propria dura dalle 12 alle 60 ore. I sintomi – che normalmente si esauriscono in 1-2 giorni – sono quelli comuni alle gastroenteriti, cioè nausea, vomito, soprattutto nei bambini, diarrea acquosa, crampi addominali e, in alcuni casi, una leggera febbre. L’unica misura richiesta è quella di assumere molti liquidi per compensare la disidratazione conseguente a episodi di vomito e diarrea, che può rappresentare una complicazione più seria per i soggetti fragili, come bambini e anziani.

Le misure di prevenzione secondo l’Iss

Non esistendo vaccini specifici che possano prevenire l’infezione, l’unica forma di controllo efficace del Norovirus è l’applicazione di rigorose misure igieniche. Ecco i consigli preventivi diramati dall’Iss:

  • lavarsi le mani molto bene prima di toccare i cibi;
  • non lavorare e soprattutto non stare a contatto con il cibo quando si è indisposti, soprattutto se si è affetti da gastroenterite, e fino a tre giorni dopo la guarigione;
  • lavare e disinfettare accuratamente tutti i materiali e le superfici (dalle tovaglie e tovaglioli ai grembiuli e teli da lavoro, fino agli utensili) che possano essere venuti a contatto con una persona infetta e/o con il virus;
  • utilizzare solo cibi di provenienza certificata, soprattutto nel caso di alimenti che vengono cotti poco, come i frutti di mare o le verdure fresche;
  • eliminare tutte le scorte alimentari che potrebbero essere state contaminate da un addetto infetto e/o da altre fonti di norovirus;
  • tenere separati i soggetti che portano pannolini e pannoloni, soprattutto in asili e case di riposo, dalle aree dove viene preparato e distribuito il cibo.