LAVARSI I DENTI SALUTE – Secondo quanto affermano gli esperti, i focolai infiammatori cronici possono causare alterazioni che rendono più permeabile la barriera emato-encefalica, che protegge il cervello da elementi pericolosi.
La Medicina sostiene da sempre che il sistema digestivo inizia dalla bocca. Di questo ne sono convinti soprattutto i dentisti, che guardano con attenzione alla masticazione e alla salute dei denti.
Lavarsi i denti tre volte al giorno per stare in salute
La malattia paradontale, che è diversa dalla carie, inizia colpendo le gengive ed è nota come gengivite. Se non trattata, può portare alla paradontite, danneggiare l’osso e persino far cadere i denti. A spiegarlo è al Paìs Elena Figuero, docente di Odontoiatria all’Università Complutense di Madrid: “Queste malattie sono causate da uno squilibrio tra i batteri del paziente e la risposta immunitaria, che fa esistere una quantità eccessiva di batteri patogeni. E questi possono raggiungere il flusso sanguigno e produrre batteriemia e generare una risposta infiammatoria eccessiva con effetti sistemici“. La batteriemia è la presenza di batteri nel flusso sanguigno, che può verificarsi spontaneamente con delle infezioni o dopo interventi particolari, cura delle ferite e altre procedure.
Secondo il Dottor Juan Caerlos Leza, coordinatore del gruppo al Cibersam, Centro per la Salute biomedica e mentale dell’istituto Carlo III, dedicato all’esplorazione delle basi biologiche della malattia mentale, “i focolai infiammatori cronici, anche se di bassa intensità, come la malattia paradontale, possono produrre alterazioni che rendono più permeabile la barriera emato-encealica, che protegge il cervello da elementi pericolosi“. Il ricercatore puntualizza dunque: “L’infiammazione è una risposta necessaria, come lo stress, ma quando c’è un’infiammazione continua e di bassa intensità, il rischio di problemi come l’ictus può aumentare. Non è stata dimostrata una relazione causale tra avere una disbiosi intestinale o un disturbo della bocca e avere la schizofrenia o soffrire di un ictus, ma si è visto che le persone che hanno questi problemi hanno più infiammazioni, anche in bocca“.
Riguardo l’articolo del giornale madrileno spiega: “Sebbene le relazioni tra salute orale e salute mentale stiano iniziando a essere considerate, con un aumento del rischio di depressione o Alzheimer nelle persone con paradentite, ci sono alcuni disturbi in cui la relazione è stata chiaramente dimostrata. Non ci siamo ancora arrivati, ma vorremmo vedere se, nei pazienti con depressione e paradontite, i parametri della malattia mentale migliorano quando trattiamo la bocca“.
Le prove sull’importanza di prendersi cura della propria bocca crescono di anno in anno. Ecco cosa suggerisce Figuero: “Si stanno accumulando, e, oltre ai controlli regolari, ci sono alcuni semplici passaggi che possono aiutare a mantenere i denti e il cervello sani. Quindi è fondamentale spazzolare con un dentifricio al fluoro per prevenire la carie dopo i pasti e qualche tipo di igiene interdentale, con filo o spazzolini specifici, per pulire tra i denti, perché gli spazzolini raggiungono le superfici solo una volta al giorno. Non solo allunga l’aspettativa di vita, ma allunga la qualità della vita, perché si mastica meglio e si ha anche un’estetica migliore“.
Cosa fare e come comportarsi per una corretta igiene orale
La notizia che una corretta igiene orale allunga la vita non è nuova. Denti e longevità possono spesso andare di pari passo, secondo la Scienza. Perdere i denti può portare a essere colpiti da patologie come problemi cardiovascolari, diabete e anche osteoporosi. Maggiore sarebbe il numero dei denti caduti nel corso degli anni, minore sarebbero gli anni ancora da vivere. A dirlo, è la Oral Health Foundation, tra i più autorevoli enti preposti alla salute orale nel mondo. Chiaramente, non per forza la perdita dei denti è strettamente legata a patologie più gravi, tra i fattori di rischio più elevati ci sono: traumi, fumo o semplice scarsa igiene.
L’importanza di una corretta igiene orale deve essere insegnata fin da subito, effettuando inoltre, periodici controlli dal dentista. Dietro a minimo segnale, che sia un semplice gonfiore gengivale, o del sangue durante la pulizia dei denti, può nascondersi un ostilità.