Esistono delle carte non tracciabili agli occhi del fisco? È possibile il pagamento anonimo? Le domanda sulla tracciabilità sono davvero molte. Le carte di credito e debito fanno parte degli strumenti più utilizzati dai cittadini, seppur è vero che tante persone nutrono dei forti dubbi sulla privacy e sicurezza. Temono della poca riservatezza delle informazioni personali. D’altra parte, si sente spesso del termine hacker che minaccia i dati e la sicurezza anche di sistemi nazionali.

Per questo, si cerca di capire se è possibile pagare in forma anonima, senza tracce, sia per paura di ripercussione che per sfuggire al fisco.

Vediamo insieme, se esistono delle carte di credito e debito non tracciabili.

Quali sono le carte non tracciabili agli occhi del fisco?

Le carte di credito sono tracciabili? Si, assolutamente. Si tratta di comuni strumenti di pagamento e non sfuggono ai controlli del fisco. Le spese o acquisti vengono tracciate, per cui l’Agenzia delle Entrate conosce perfettamente il titolare della carta di credito, il conto associato e molte altre informazioni.

D’altra parte, spesso sfugge, che sono gli istituti di credito a comunicare i dati bancari all’Agenzia delle Entrate, attraverso il Registro dei Rapporti Finanziari. In sostanza, tutti i dati bancari confluiscono nell’Anagrafe tributaria, ovvero il database accessibile al fisco.

L’Amministrazione finanziaria conosce ogni tassello bancario, diviso tra carte di credito, debiti e prepagata.

Per ora, nulla sembra non tracciabile, ogni transazione o pagamento risulta perfettamente tracciabile e assoggettabile a controlli fiscali.

La sola presenza delle carte rilevabili dall’Anagrafe Tributaria permette ai creditori di avviare un pignoramento sulla disponibilità liquida.

Tuttavia, se è vero, che tutte le carte di credito e debito sono strumenti tracciabili, esistono delle carte che offrono maggiori riservatezze e più sicure rispetto ad altre tipologie di strumenti di pagamento, come ad esempio le carte prepagate anonime.

Si tratta di carte acquistabile in denaro contante e utilizzabili per acquisti di piccola entità, non essendo agganciate a un conto corrente bancario o postale non possono contenere grosse cifre, come spiega laleggepertutti.it.  

Spesso, per gli acquisti online si usano carte prepagate virtuali, non legate a conti, ma semplicemente associate a un numero, solo per l’operazione da eseguire, quindi limitatamente a un intervallo di tempo. Si tratta sempre di carte dagli importi ridotti. Per la natura dello strumento non è ammesso il prelievo di denaro in contante.

Come pagare senza lasciare traccia?

In alternativa, è possibile ricorrere alle criptovalute, le più conosciute sono sicuramente i Bitcoin. Le criptovalute non confluiscono nell’Anagrafe tributaria, non sono legate al conto corrente bancario o postale, né tantomeno sono rilevabili o tracciabili.

Per questo motivo, sono strumenti di pagamento anonimo, non tracciabile e sicuro. Il vero problema, potrebbero essere le competenze tecniche necessarie per chi intende adoperare le criptovalute. La materia è sconsigliata per i principianti.

Infine, molti utilizzano le carte prepagate PayPal. Si tratta di un normale uso di pagamento associabile molto alle carte prepagate. Infatti, si “appoggia” al circuito Mastercard. Tuttavia, rispetto alle altre tipologie di carte, queste sono legate a un conto corrente bancario o postale. I controlli sono difficili la sede non è italiana, per cui pesa l’aspetto burocratico nel rilascio delle informazioni.

In conclusione, nel nostro Paese non sono presenti carte di credito o debito che possono sfuggire all’Agenzia delle Entrate. Difficilmente, il fisco non controllerà una transazione che risulta incongrua o sospetta. Tuttavia, esistono degli strumenti che offrono maggiori standard di sicurezza e un alto livello di anonimato.

È necessario ricordare che in rete esistono tanti strumenti per ricavare informazioni, spesso si è imprudenti e si lasciano tracce su transazioni o pagamenti, non si bada molto all’aspetto legato alla sicurezza dei dati sensibili, pochi adottano delle semplici precauzioni per limitare i danni. Sicuramente, utilizzare le criptovalute come strumento di transazione mantiene un certo grado di anonimato.