Antonio Conte deve fermarsi di nuovo. Il tecnico del Tottenham, che poche settimane fa ha subito un intervento per la rimozione della cistifellea, aveva anticipato i tempi di convalescenza per essere già in campo. Ma dopo due gare contro Leicester e Milan (entrambe perse) si vede costretto a dover tornare nuovamente a casa per recuperare interamente le energie. Ad annunciarlo è proprio l’allenatore salentino sui suoi canali social:
Chi mi conosce sa quanto questo mi faccia male, ma ora è necessario. Il mio grande senso di responsabilità nei confronti del club, dei calciatori, dello staff e dei tifosi mi ha portato ad anticipare i tempi di rientro. Purtroppo, ho sottovalutato l’intervento, che non è stato di routine, ma per una seria ed inaspettata emergenza. Il mio fisico ne ha risentito ed ora sono costretto a fermarmi nuovamente fino al mio totale recupero.
La squadra verrà nuovamente affidata Cristian Stellini che ne assumerà immediatamente la responsabilità. A dirlo è il Tottenham che poi, in una nota, annuncia così il nuovo stop di Antonio Conte:
Dopo un controllo post-operatorio di routine in Italia ieri (mercoledì), Antonio Conte rimarrà a casa della sua famiglia per riprendersi ulteriormente e completamente dal suo recente intervento chirurgico alla cistifellea. La salute è la considerazione più importante e tutti al Club gli augurano ogni bene.
Antonio Conte sta male, si fermerà per un po’. Cos’ha?
Antonio Conte ha avuto colecistite che è un’infiammazione della cistifellea: l’organo situato nella parte superiore dell’addome, sotto il fegato, che immagazzina la bile prodotta dal fegato e la rilascia nel tratto digestivo quando necessario per la digestione dei grassi. La colecistite può essere acuta o cronica.
La colecistite acuta si sviluppa rapidamente e si presenta con sintomi intensi, come dolore addominale intenso, febbre, nausea e vomito. La colecistite cronica, invece, si sviluppa gradualmente e può manifestarsi con sintomi meno intensi, come dolore addominale intermittente, nausea e vomito. La causa più comune della colecistite acuta è l’ostruzione del dotto cistico, il canale che collega la cistifellea al dotto biliare comune, da parte di un calcolo biliare. I calcoli biliari sono aggregati di sostanze come colesterolo, pigmenti biliari e calcio che si formano all’interno della cistifellea. Quando un calcolo biliare ostruisce il dotto cistico, la bile si accumula nella cistifellea, causando l’infiammazione. Altre cause meno comuni della colecistite includono l’infezione batterica, l’ischemia (mancanza di ossigeno) della cistifellea e le malattie autoimmunitarie. La diagnosi della colecistite si basa sui sintomi, sull’esame fisico e su esami diagnostici come l’ecografia addominale e la tomografia computerizzata (TC) addominale.
Il trattamento della colecistite dipende dalla gravità della condizione. La colecistite acuta richiede spesso il ricovero in ospedale per il controllo del dolore, la terapia antibiotica e l’idratazione. In alcuni casi, può essere necessario rimuovere la cistifellea attraverso un intervento chirurgico chiamato colecistectomia.
Tempi di recupero
Antonio Conte non ha rilasciato informazioni relative ai tempi di recupero necessari. I quali, dopo un intervento di colecistite, dipendono dalla gravità dell’infiammazione della cistifellea e dal tipo di intervento chirurgico eseguito. Dopo l’intervento, il paziente dovrà seguire una dieta leggera per un breve periodo di tempo, con l’obiettivo di evitare di sovraccaricare il sistema digestivo e di aiutare il corpo a guarire più rapidamente. In genere, si raccomanda di mangiare cibi morbidi, come brodi leggeri, riso, patate bollite e altri alimenti facilmente digeribili. Con il passare dei giorni, la dieta potrà essere ampliata gradualmente fino a tornare a un’alimentazione normale. Inoltre, è importante evitare sforzi fisici intensi e sollevamenti pesanti per alcune settimane dopo l’intervento per evitare complicazioni e favorire il processo di guarigione. I tempi volutamente accorciati da mister Conte, evidentemente, devono aver non giovato al suo completo recupero.