Grande attesa sulla nuova Ferrari: la SF-23 è stata studiata dal dimissionario Mattia Binotto, sostituito da Frederic Vasseur, e una delle domande che sicuramente verranno poste dopo le prime gare sarà sicuramente questa: di chi è il merito per gli eventuali successi o fallimenti ottenuti dal Cavallino Rampante?

Il reggiano ha sempre diviso il pubblico e la nuova macchina desta curiosità, perché comunque figlia del lavoro della squadra dell’ex team manager, anche se Binotto ha tenuto a mettere i puntini sulle i.

Le parole di Binotto sulla nuova SF-23

L’ex team principal del Cavallino Rampante, ospite al Panathlon Club di Parma, ha tagliato il nodo gordiano, sottolineando come la nuova monoposto di Maranello non sia sua, ma della Ferrari.

In Formula 1 non si parla di individuo, ma di gruppo completo. Questa è una macchina che è stata progettata l’anno scorso, nella quale ero con loro, però non è la mia vettura, è la vettura della Ferrari. Per vincere occorre sempre avere la macchina migliore. Il pilota fa la differenza per gli ultimi due decimi in pista. Fa la differenza per il talento, la capacità di guida e la mentalità. Perché un pilota deve avere quel carisma che spinge tutta la squadra a continuare a migliorarsi. In fondo è un protagonista nella squadra, è una delle persone più importanti, perché parla con i giornalisti, con la presidenza, con tutti i suoi meccanici, con la squadra. Quindi io penso che un pilota fa sì la differenza in pista, ma anche nella capacità di coltivare e migliorare la mentalità del team

La Ferrari è pronta ora a scendere in pista per i prossimi test, in attesa dell’attesissimo debutto per cui ormai manca poco meno di un mese: l’appuntamento è per il 5 marzo in Bahrain per la prima gara della stagione.