Michele Zagaria casa, al via la “demolizione controllata” della villa bunker del boss dei Casalesi oggi rinchiuso nel carcere di Milano-Opera al 41 bis con una condanna a 3 ergastoli. I lavori di abbattimento “dureranno circa due settimane e saranno portati avanti con mezzi e strumenti arrivati anche da altri Comandi dei Vigili del fuoco” come comunicato da Paolo Massimi, il comandante dei Vigili del fuoco di Caserta.
Michele Zagaria casa demolizione, a Casapenna si distrugge la villa del boss
Il 7 dicembre del 2011 Michele Zagaria, detto la primula rossa, è stato arrestato dopo 16 anni di ricerche a Casapesenna, nel casertano. Il boss mafioso si nascondeva in una villa bunker. L’arresto è stato reso possibile grazie all’azione congiunta della squadra mobile di Napoli e di Caserta, del Servizio centrale operativo, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. A distanza di 12 anni dall’arresto del boss nella giornata di oggi, giovedì 16 febbraio 2023, sono iniziati i lavori di abbattimento della casa bunker alla presenza di Matteo Piantedosi, il ministro dell’Interno. Dopo il primo colpo di ruspa sulla casa bunker è partito un applauso con il ministro dell’interno che ha commentato:
“La demolizione della casa del boss Michele Zagaria ha un valore altamente simbolico e pedagogico, io sono qui per raccogliere i meriti altrui, di coloro che nelle istituzioni hanno raccolto le sinergie, come il prefetto, la regione” Non solo, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, presente a Casapesenna nel primo giorno dell’inizio dei lavori per l’abbattimento della villa -bunker, ha aggiunto:
“Il boss quando fu catturato disse: lo Stato ha vinto“ – le parole di cronista – “non lo posso definire una fonte autorevole ma mi fa piacere che questo riconoscimento arrivi da ambienti diversi“. Intanto il capo del Viminale ha fatto sapere che presto è previsto un aumento del personale di polizia nella provincia di Caserta: “è in programma un aumento degli organici, non solo qui”.
Al via le operazioni di smantellamento della casa bunker di Michele Zagaria: “È una giornata simbolica”
Le operazioni di abbattimento della villa bunker di Michele Zagaria, il capo clan dei Casalesi, sono iniziate in via Mascagni a Casapesenna, in provincia di Caserta. All’interno di questa casa – bunker, la “primula rossa” dei Casalesi si è nascosto per 16 anni lunghi anni riuscendo a depistare le ricerche. Nel giorno della cattura il capo clan mafioso si è arreso agli investigatori della squadra mobile di Napoli e Caserta dopo ore di ricerche e picconate sulle pareti di casa. “Basta non sfondate, sono qui. Mi arrendo” furono le prime parole del boss dei Casalesi che, decise di arrendersi spaventato dalla possibilità di morire, dopo che le squadre mobili di Caserta e Napoli avevano disabilitato la corrente in tutto il bunker.
La villetta era di proprietà di Vincenzo Inquieto, poi condannato con la moglie Rosaria Massa con l’accusa di favoreggiamento, è stata per sedici anni la base del capo clan dei Casalesi che controllava il suo impero tramite un moderno sistema di citofoni e un sistema di video-sorveglianza che gli consentiva di avere accesso, tramite una botola, ad un bunker sotterraneo tr. Dopo la cattura del boss, tutta la villa è diventata patrimonio comunale e dopo l’abbattimento diventerà un parco pubblico grazie all’accordo tra il Ministero dell’Interno e la Regione Campania. Durante il primo giorno di lavori di abbattimento della villa bunker presenti il ministro dell’interno Matteo Piantedosi e il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Anche Wanda Ferro, la sottosegretaria all’Interno, ha commentato la notizia dell’avvio dello smaltimento del covo di Zagaria come un giorno importante per la storia del paese: “è una giornata simbolica. Lo Stato dimostra di essere presente. Le confische sono il modo migliore per colpire ‘al cuore’ la criminalità”.