Chainsaw-man è sulla bocca di tutti. Specialmente dei giovani e giovanissimi che adorano le serie tv animate di produzione giapponesi che, specificatamente, si chiamano “anime“. Questo titolo per molti versi racchiude la summa dei capisaldi di quel mondo ma estremizzando il linguaggio fino a toccare punte di violenza per certi versi inaudita. Scatta qua il campanello d’allarme delle associazioni dei genitori e, in generale, degli adulti che ritengono eccessiva la dose di sangue in questo cartone animato. Scopriamone la trama e perché piace molto ai nostri figli.
Chainsaw-man, la storia
Di cosa parla Chainsaw-man? Lo racconta il blog di settore La Tana del Cobra con queste sintetiche ma efficaci parole:
“Denji, un orfano senzatetto, incontra Pochita una specie di cane arancione con una piccola motosega al posto del naso. La creatura è ferita ed il ragazzo decide di donargli il suo stesso sangue per curarla. ll Diavolo motosega stringe così un patto con il ragazzo ed i due diventano inseparabili. Insieme si guadagnano da vivere cacciando Diavoli sottobanco per la yakuza finché un giorno, in uno scontro con il Diavolo Zombi, Denji viene ucciso. Pochita lo salva prendendo il posto del cuore del ragazzo e lo trasforma in un ibrido umano-diavolo.
Denji lotta e sconfigge il Diavolo Zombi. Alla fine della carneficina il ragazzo incontra la signorina Makima, un’ufficiale del reparto cacciatori di diavoli, che decide di arruolarlo. Il ragazzo verrà assegnato alle dipendenze dello scontroso Aki Hayakawa e collaborerà con il Diavolo del sangue Power, all’apparenza una bella e vispa ragazza, per dare la caccia al Diavolo Pistola reo del più grande massacro della storia. Denji ha però fatto una promessa a Pochita ed intende rispettarla prima di morire, ovvero quella di palpare le tette ad una ragazza.”
Chainsaw-man, le critiche
Anche solo leggendo la trama sommariamente emergono chiaramente le difficoltà di questo titolo e le ragioni del suo grande successo. I ragazzi si trovano nel mondo del proibito e, come è sempre stato per tutte le generazioni, questo appassiona e accomuna. Non a caso la serie tv è partita in sordina e poi è andata in crescendo, proprio grazie al passaparola nella scuola su questo prodotto dello Studio MAPPA, quelli del celeberrimo e osannato “L’attacco dei giganti”.
I riferimenti culturali di Chainsaw-man sono davvero netti:
“Motoseghe, sangue a secchiate, una buona dose di depravazione e la stupidità incondizionata del protagonista sono un mix esplosivo, ma che abbiamo già visto. È impossibile non pensare che Chainsaw Man sia in qualche modo influenzato dalla saga cinematografica de La Casa, L’Armata delle Tenebre e della serie TV Ash vs Evil Dead il cui protagonista, Ash Williams, combatte il male con una motosega.”
Si tratta, a detta dei principali forum, di un titolo violento, sorprendente, fuorviante, pieno zeppa di spargimenti di sangue, con alcune scene al limite del disgustoso e con una buona dose di chiari intenti sessualmente espliciti… tutto quello che, al netto di giudizi morali, attrae un adolescente. La censura in diversi paesi ne sta centellinando la visione ma i ragazzi già conoscono bene le avventure di Chainsaw-man come accadde anche per lo strisciante ma inarrestabile successo di “Attack of Titans” prima come manga e poi nell’animazione.