Sono 386mila le assunzioni previste da parte delle imprese in Italia per il mese di febbraio 2023, 1,2 milioni quelle relative al trimestre febbraio-aprile: è quanto delineato dal Bollettino inerente al lavoro del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Guardando ai numeri di un anno fa si evidenzia una crescita di 68mila unità: rispetto a febbraio 2022 si è registrato un +21,5%. Numeri incoraggianti anche guardando agli standard pre-Covid: rispetto ai dati relativi a febbraio 2019 si può notare una crescita del 15,6%, pari a +52mila assunzioni.

Lavoro, assunzioni a febbraio: i settori che offrono maggiori opportunità in Italia

Guardando nel dettaglio ai singoli settori lavorativi, sono 132mila gli ingressi programmati nel mese corrente dall’industria. A creare maggiori opportunità di lavoro, accanto alle costruzioni con 48mila lavoratori ricercati, sono per il manifatturiero la meccatronica (22mila assunzioni), seguita dalla metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (18mila), dall’alimentare (10mila) e dalle industrie tessili, abbigliamento e calzature, sebbene queste ultime si attestino ancora sotto i livelli pre-Covid (-15,2% rispetto a febbraio 2019).

I servizi hanno in programma 254mila assunzioni: la filiera del turismo si conferma un autentico traino della domanda di lavoro (56mila ingressi). Consistente anche l’apporto del commercio (52mila) e dei servizi alle persone (42mila).

Lavoro, più del 50% dei contratti sono a tempo determinato

Circa 69mila le assunzioni di immigrati, circa il 18% delle entrate: il personale straniero trova lavoro soprattutto nei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone e nel trasporto, logistica e magazzinaggio. I contratti a tempo determinato proposti ai lavoratori sono pari al 50,3% del totale (194mila unità), seppur in diminuzione rispetto a febbraio 2022, quando erano il 52,7%.

I contratti a tempo indeterminato si assestano invece al 20,4% (79mila unità): seguono altre forme contrattuali, come l’apprendistato (21mila, 5,5%), le altre forme contrattuali alle dipendenze (10mila, 2,6%) e i contratti di collaborazione (6mila, 1,7%) e gli altri contratti non alle dipendenze (31mila, 8,2%).

A livello territoriale si regista una crescita degli impieghi al Sud e nelle isole, con 97mila assunzioni, mentre 120mila ingressi sono previsti dalle imprese del Nord ovest. Seguono le aziende del Nord est (92mila, area che manifesta la maggiore difficoltà di reperimento pari al 52%) e quelle del Centro (76mila).

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