Forte scossa di terremoto in Croazia oggi, 16 febbraio, avvertita distintamente in tutto il Nordest dell’Italia. Il sisma è avvenuto questa mattina alle ore 10.48, a una trentina di chilometri dalla città di Fiume: l’epicentro è stato infatti individuato nell’area del Quarnaro, sull’isola di Krk (isola di Veglia in italiano), vicino a Bašćanska Draga ad una profondità di 10 chilometri. Inizialmente la magnitudo stabilita è stata pari a 5.2, poi riparametrata a 4,8 della scala Richter.

Oggi terremoto in Croazia, dove è stato avvertito

Oggi il terremoto in Croazia è stato avvertito distintamente lungo tutta la costa croata, ma anche nella nostra penisola, sia sulla costa adriatica, sia in tutto il Nordest, in particolare in Friuli Venezia Giulia. A Trieste, che si trova a soli circa 145 chilometri dall’epicentro del sisma, diverse persone hanno lasciato gli edifici e si sono riversate in strada; i Vigili del fuoco hanno provveduto invece ad evacuare il personale presente all’interno di due palazzi della Regione. Al momento non si segnalano danni a cose o persone, ma la Protezione sta effettuando tutte le verifiche del caso.

Ancora una scossa nell’Est Europa

Il terremoto di oggi in Croazia segue quello verificatosi in Romania solo qualche giorno fa, il 14 febbraio, a Tirgu Jiu, capoluogo del distretto di Gorj, vicino al confine con la Serbia, dove la terra ha tremato facendo registrare una magnitudo di 5.8. Una seconda scossa di assestamento si era poi verificata alle 15:29 ora locale, con una magnitudo di 3,5.

In seguito a questa forte scossa, altri movimenti tellurici avevano interessato l’Europa orientale coinvolgendo la Croazia, con un sisma di magnitudo 3.9/4.0, con epicentro a una decina di chilometri dalla località di Sisak, una sessantina dalla capitale Zagabria.

Italia un paese a rischio?

Dopo il terremoto fortissimo che ha colpito Turchia e Siria e questo sciame che sta interessando l’Est Europa, viene spontaneo chiedersi se l’Italia sia un paese a rischio. La risposta è sicuramente affermativa, dato che il nostro Paese è attraversato da numerose faglie scaturite dall’orogenesi alpina e appenninica, avvenute rispettivamente 100 e 20 milioni di anni fa. Queste spinte tettoniche ancora attive accumulano energia, che si manifesta periodicamente facendo improvvisamente slittare questi piani di faglia, che generano terremoti anche forti. Le zone a rischio sono soprattutto quelle alpine orientali e l’Appennino, soprattutto quello centro meridionale.