Chi può ritirarsi dal lavoro a 57 anni con 20 anni di contributi per la pensione? Quando si anticipa la pensione prima dei 67 anni di età? Quando si prende andando in pensione a 57 anni?

Il tema previdenziale resta uno dei più tormentati, si cercano strade, scorciatoie e stratagemmi per allontanarsi dal lavoro con la pensione stretta tra le mani. Alla base, si teme che domani l’assegno pensionistico sarà scarno e per pochi. Per questo, ti tende ad analizzare tutte le prospettive possibili per ritirarsi dal lavoro prima dei 67 anni di età e ancor più allontanarsi dai 70.

 Sicuramente, aver maturato almeno 41 anni di contributi allontana lo spettro della pensione a 70 anni.

Vediamo insieme le strade percorribili per chi ha raggiunto 57 anni e vorrebbe tanto andare in pensione con 20 anni di contributi.

Pensione a 57 anni di età con 20 anni di contributi

Per andare in pensione prima dei 67 anni occorre adattare i parametri indicati, ovvero 57 anni di età e 20 di contributi alle diverse formule previdenziali attualmente operative.

Se il lavoratore ha iniziato a lavorare a 16 anni, significa che presumibilmente ha maturato 41 anni di contributi, quindi può accedere a Quota 41 precoci. Oltretutto deve rientrare in altre due condizioni. Ma, in questo caso, non rientra con il montante contributivo di 20 anni.

Analizzando solo il montante contributivo esiste la possibilità di un pensionamento attraverso la pensione di vecchiaia, ma, anche in questo caso esiste un intoppo. Infatti, la formula previdenziale ordinaria prevede il raggiungimento di 67 anni di età e non 57.

Anche, volendo richiedere la pensione anticipata contributiva a 64 anni con 20 anni di contributi. Ma, anche in questo caso, esistono dei paletti dai rispettare, come appunto la presenza di versamenti dal 1996 e un assegno pensioni pari a 2,8 volte il trattamento minimo.

Per quanto riguarda, la possibilità contenute nelle eccezioni delle deroghe Dini e Amato, purtroppo, i parametri non collimano con le indicazioni normative. Infatti, in questi casi, viene richiesto un montante contributivo pari a 15 anni associata a un’età di 67 anni.

Infine, la prima possibilità di andare in pensione a 57 anni con 20 anni di contributi è contenuta nella pensione di vecchiaia anticipata, ovvero nel trattamento riservato a coloro che possiedono un’invalidità certificata nella misura dall’80%.  In questo caso, i lavoratori (uomini) possono ritirarsi dal lavoro a 61 anni, mentre le lavoratrici (donne) possono lasciare il lavoro a 56 anni di età. Tra i requisiti richiesti oltre al certificato di disabilità grave, anche un montante contributivo di 20 anni.

Quale proposta pensione 2023?

Come abbiamo visto non è semplice adattare i parametri che portano a 20 anni di contributi e 57 anni di età con le misure attualmente in vigore.

Sicuramente, non è facile, ma è possibile. Infatti, la seconda possibilità riguarda la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA), è concepibile anticipare l’uscita dal lavoro con un minimo di contribuzione pari a 20 anni e almeno 57 anni di età.

Si tratta di uno strumento che permette di utilizzare il capitale accumulato nel corso del tempo in un fondo pensione. La misura consente di anticipare il ritiro dal lavoro anche di un periodo decennale, rispetto all’età pensionabile.

Il lavoratore che ha sottoscritto un fondo di pensione complementare accumulando risparmi nella RITA, può permettersi di andare in pensione a 57 anni con 20 anni di contributi.

Esistono diversi requisiti da rispettare, come:

  • registrato da almeno 5 anni a una forma di previdenza complementare adeguata a contribuzione definita;
  • ha maturato almeno venti anni di contributi nei regimi obbligatori di appartenenza;
  • ha cessato l’attività lavorativa;
  • mancano meno di 5 anni per raggiungere l’età per la pensione di vecchiaia.

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