È iniziato in Commissione Affari Costituzionali della Camera l’esame della proposta di legge per istituire una commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. La proposta è calendarizzata in aula per il mese di marzo. La proposta è stata depositata da Francesco Silvestri, capogruppo del Movimento 5 Stelle e oggi è stata illustrata in commissione dalla relatrice Sara Kelany (Fdi).
Emanuela Orlandi, il Parlamento avvia l’iter per la commissione d’inchiesta
Tutti si sono chiesti il perché. Dopo 40 anni il Vaticano ha deciso di avviare nuove indagini sul caso sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Perché proprio ora?
“Il promotore di Giustizia Alessandro Diddi ha confermato questa decisione, anche sulla base delle richieste fatte dalla famiglia in varie sedi”, ha riferito la Santa Sede dopo che era partito il tam tam della notizia su televisioni e giornali. Insomma, le instancabili iniziative del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, non sono state condotte a vuoto.
La magistratura vaticana passerà dunque al vaglio l’enorme mole di documenti sulla cittadina vaticana che, il 22 giugno dell’83, dopo essere uscita da una lezione di musica e vista alla fermata dell’autobus per tornare a casa, è scomparsa nel nulla.
Molti hanno associato la riapertura del caso alla morte, il 31 dicembre scorso, di Benedetto XVI, anche solo per una concomitanza temporale. Certo è che l’obiettivo degli inquirenti è condurre un lavoro a 360 gradi di tutti i fascicoli, le segnalazioni, le informative, le testimonianze per provare a chiarire ombre e interrogativi.
È forse questo anche l’obiettivo della politica che cominciato l’esame della proposta di legge per istituire una commissione bicamerale d’inchiesta sulle scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
“Finalmente dopo anni si apre lo spazio per un ruolo inquirente del Parlamento su una vicenda che ha segnato la vita delle famiglie delle ragazze ma anche la storia d’Italia degli ultimi quarant’anni”, si legge in una nota del deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, primo firmatario con il collega pentastellato Francesco Silvestri della proposta.
La ricerca della verità si muove dunque oggi su può fronti con la speranza di mettere la parola fine anche alle più incredibili illazioni, emerse in un percorso giudiziario e investigativo che ha sfiorato ipotesi inquietanti di ogni tipo.