Sono decisamente più uomini che donne e, secondo alcuni studi dal profilo ben definito. Stiamo parlando delle caratteristiche che rendono il giocatore che si avvale di circuiti illegali, riconoscibile. Alcuni tratti del carattere e della personalità che, secondo gli esperti, sono comuni a tutti gli uomini che si ‘ammalano‘ di gioco. Una vera e propria patologia, tanto che rende possibile disegnarne un profilo, definirne le linee generali, dal carattere fino anche all’occupazione e alla classe sociale che occupano i giocatori che operano in circuiti illegali. Maggiormente uomo (67%), di età mediamente giovane (si aggira sui 41 anni), occupato (73%), e data l’età spesso con figli minorenni (49%). Il dato che colpisce è che molto spesso ha competenze finanziarie e soprattutto è istruito (con titolo di studio pari o superiore alla laurea per il 26%). Ha un tenore di vita dichiarato sopra la media e gioca prevalentemente per svago e per divertimento, per occupare spazi vuoti e spesso può succedere anche per noia, prima che poi diventi un ‘vizio’. Quello che emerge è che a volte il giocatore in questione non è consapevole di essere su piattaforme non legali. È questo pressappoco l’identikit del giocatore tipo che opera in circuiti illegali.

Gioco illegale identikit di chi lo pratica, non tutti sono consapevoli dell’illegalità

Lo dice il secondo Rapporto di ricerca fatta sul settore in Italia, nato dalla collaborazione tra Luiss Business School e Ipsos e presentato oggi a Villa Blanc. Un Rapporto stilato nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati della scuola e realizzato con il supporto dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’incontro, introdotto da Raffaele Oriani, professore ordinario di finanzia aziendale della Dean Luiss Business School. “Lo studio conferma lo scenario emerso nel primo rapporto sul gioco in denaro dell’Osservatorio sui mercati regolati, evidenziando caratteristiche e particolarità di un settore che sta configurandosi sempre più come industry – ha dichiarato Oriani – Gli operatori svolgono un ruolo fondamentale per il presidio della legalità e per diffondere, attraverso azioni di informazione, una ‘cultura del gioco sempre più responsabile e ludico“. Dopo aver delineato nelle precedenti analisi la dinamica del gioco in Italia dal 2019 ad oggi – che, come in altri settori, ha evidenziato una progressiva e ormai consolidata digitalizzazione dei comportamenti dei giocatori – il lavoro di ricerca si è focalizzato sul profilo degli scommettitori, nei circuiti legali e illegali, e sui loro atteggiamenti, delineandone appunto un vero e proprio identikit. Quello che ne viene fuori è che rispetto agli ultimi dati di rilevazione relativi al 2022 si registra un incremento del 2,5% dei giocatori maggiorenni nei circuiti illegali rispetto al 2021. Altro dato interessante della ricerca è l’aver rilevato una nuova figura: il giocatore dei circuiti illegali ‘inconsapevole. Questo cluster rappresenta un terzo dei giocatori che operano in circuiti illegali (pari al 4% della popolazione totale) e considera del tutto inaccettabili le scommesse clandestine o i giochi illegali: di qui la deduzione che per loro vi sia un utilizzo dei canali illegali non del tutto consapevole. “Queste evidenze ribadiscono l’importanza di una comunicazione trasparente ed informativa sui rischi legati al gioco illegale”, ha affermato Pagnoncelli, sondaggista italiano, amministratore delegato di Ipsos Italia (una delle più importanti società di ricerche di mercato che si basa sui sondaggi al mondo). I risultati hanno sottolineato quindi che “il giocatore informato sa riconoscere la differenza tra gioco legale e illegale, sia nell’offerta di gioco fisica che digitale, e può assumere, con maggiore probabilità, anche comportamenti responsabili”. La presentazione dei risultati della ricerca è stata anche l’occasione per ipotizzare alcune soluzioni per mettere il giocatore nelle condizioni di fare scelte consapevoli e responsabili.