MARTINA SCAVELLI – Durante la giornata di San Valentino, ieri martedì 14 febbraio 2023, una ragazza catanzarese di 35 anni ha annunciato l’abbandono di una sua grande passione, quello per la pallavolo. Si tratta di Martina Scavelli, da sempre appassionata di questo sport e di arbitraggio. La ragazza arbitra infatti fin da giovanissima, dove è passata dalle serie minori fino ad arrivare alla Serie A, in numerosi palazzetti italiani.
A malincuore ha scelto di lasciare il suo più grande amore, trasformatosi in lavoro, perché il regolamento non le consente di proseguire nella sua attività per via del suo girovita di qualche centimetro superiore a quello previsto dal regolamento. Le sue amarezze, dettate dal regolamento, sono state da le affidate a un lunghissimo post sui social network, dove ha citato anche la campionessa azzurra Paola Egonu, fresca di co-conduzione a Sanremo 2023, accanto ad Amadeus.
Martina Scavelli costretta a lasciare la Federazione Italiana Pallavolo per via del peso
L’annuncio di Martina Scavelli sul suo profilo Facebook:
“Egonu, tu sei nera, IO SONO GRASSA!
Per questo motivo stamattina ho comunicato le dimissioni dal ruolo di arbitro di serie B alla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo).Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche!
Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più!
Ho superato i valori previsti di BMI e circonferenza addominale (nulla di eccessivo).
Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell’ambito del punteggio Dirigenti di Settore e l’esonero dall’impiego fino al raggiungimento dei valori previsti.
La penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro.
Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio.
Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili.
Ho operato al servizio della Federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina.
Sono sempre stata consapevole dei regolamenti legati all’attività di arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente osservante delle regole, anche in merito ai parametri antropometrici.
Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui ho realizzato di superare i parametri imposti. Mi sono sempre autosospesa.
A oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere “calpestata” da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza.Ho deciso di dire BASTA, per me e per tutti i GRASSI.
BASTA a delle regole che non sempre vengono fatte valere erga omnes.
BASTA alle vedute ristrette.
BASTA a un sistema che non si interroga se qui chili in più nascano da problemi di salute o periodi particolari della propria vita.
BASTA a chi si basa sui numeri e sotterra le emozioni.La salute mentale, l’integrità di un individuo, la passione e il sacrificio di un essere umano valgono molto di più di qualche centimetro di troppo!
Da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme.
Aiutatemi a fare la sentire la mia voce perché non è solo la mia voce.SONO GRASSA SÌ!
Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza.
Buona festa degli innamorati.
Io oggi ho scelto di amarmi un po’ di più!Martina
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C’è chi sostiene Martina Scavelli e il suo peso, chi no
Immancabili i commenti sotto al post in segno di sostegno, ma non solo… qualcuno ha infatti consigliato al giudice di gara, di cercare di scendere di peso, non per la Federazione, guidata da Giuseppe Manfredi, ma in primis per lei stessa e per la sua salute.
Isa Carucci ironizza e scrive: “E Manfredi lo mandiamo via? Ha un girovita non indifferente…“.
Alberto Pol invece commenta: “Credo che tu debba perdere qualche kilo solo per la tua salute (fai meno fatica a fare tante cose) e non per gli stronzi della federazione!“.
Macchinista Ferroviere giustifica: “È sacrosanto che per arbitrare ad alto livello si debba garantire un certo standard fisico ed atletico.
È una evidente questione di efficienza, ma anche di esempio: l’obesità è una condizione responsabile di diverse patologie ed è letteralmente criminale sponsorizzarla.
Questa finta sinistra, dopo aver tradito i lavoratori, sta cercando di elevare i disturbi mentali a pilastro della società.“.
Antonella Coltellacci riflette sul fatto: “Che regole assurde… L’arbitro di pallavolo non deve correre in mezzo al campo…. E comunque ho passato anni con le mie figlie sui campi di volley…. E uomini non certo snelli ce ne erano…. O forse è diverso per uomo o donna???“.