Il Pd esce indenne dalle elezioni Regionali. Il partito del Nazzareno, seppure è in piena fase di riorganizzazione per via del congresso in corso, si mantiene sulle percentuali delle elezioni politiche e si conferma la prima forza di opposizione. Un buon segnale per i candidati alla segreteria che possono, evidentemente, partire da questo. Lo dice anche Elly Schlein che, in una conferenza stampa tenutasi oggi, si è detta ancora più convinta ad andare avanti. Tuttavia, non esalta il risultato del suo partito che ha comunque: “segnato una sconfitta netta”. Così la deputata dem:
Dobbiamo ripartire ringraziando i candidati e le candidate che si sono spese per questa campagna. C’è la convinzione che non si riparte da zero, ma anche la consapevolezza che serva una nuova classe dirigente. Sono preoccupata anche da questo dato altissimo dell’astensionismo. Sono convinta che a rinunciare al voto siano le classi più disagiate della popolazione e dare una identità chiara al Pd vuol dire stare accanto a queste persone che sono in difficoltà. Diseguaglianze, lavoro e clima sono i pilastri per ricostruire credibilità e fiducia con chi non si sente rappresentato.
Ha parlato, Schlein, della sua candidatura come di una faccenda collettiva: “Io da sola non basto”. Le sue parole:
I circoli devono tornare ad essere luoghi di incontro. I luoghi della politica possono tornare ad essere un luogo dove le persone hanno piacere a stare. Il Pd è stato costruito in una logica di cooptazione che deve finire. Alla prima riunione a cui partecipai mi chiesero di chi fossi figlia, e io non capii la domanda. Dobbiamo aprire un varco perché i giovani si prendano lo spazio che meritano di avere
E ancora:
Dobbiamo cambiare un modello di sviluppo che aumenta le diseguaglianze e distrugge il Paese. Le piazze non bastano se non trovano corrispondenza nella rappresentanza. E la politica dovrebbe chiedersi con umiltà perché le battaglie più importanti si sono svolte fuori. Dobbiamo usare questo congresso per scegliere chi vogliamo rappresentare. Assieme a tanti militanti vediamo tornare persone che erano deluse e che stanno tornando. Stiamo cercando di ricucire quelle fratture. dicendo parole di verità, riconoscendo gli errori e facendo politiche diverse. Dobbiamo assomigliare di più a quello che le persone si aspettano da noi.
Elly Schlein contro Giorgia Meloni
Il Pd è una forza di opposizione, la più forte hanno detto le urne. Ed Elly Schlein, che ambisce a guidare il partito, parla già nella direzione anti Meloni. E lo fa in questi termini:
Il tema della precarietà è quello su cui si è registrato la frattura più profonda fra il Pd è il mondo del lavoro. Noi dobbiamo essere quelli che fanno la battaglia per abolire gli stage extra curricolari gratuiti. È mancato il Pd su queste battaglie ed è uno dei motivi per cui si fatica. Precarietà è una parola che non si sente mai dire a Meloni.
Sempre in disaccordo al Premier, Elly Schlein ha aggiunto:
Io credo che Giorgia Meloni non abbia ancora trovato la postura nel nuovo ruolo. Lo penso dal primo discorso che ha tenuto alla Camera e sulla vicenda Delmastro e Donzelli. Credo che la destra non abbia aumentato la portata del Proprio consenso, ma ha saputo mantenerlo. Alle ultime politiche hanno preso gli stessi voti del 2018. Credo che non passerà molto tempo per la prossima delusione. Hanno fatto una manovra che colpisce i poveri, colpito le pensioni del ceto medio e delle donne, non hanno messo un euro agli enti locali, non un euro al trasporto pubblico e al Sud
La già Vicepresidente dell’Emilia-Romagna si posiziona, nei confronti di Giorgia Meloni, a differenza dal suo principale avversario delle primarie del Pd: Stefano Bonaccini. Il quale, invece, si è mostrato meno duro nei confronti del Presidente del Consiglio.