Dopo l’assoluzione di Silvio Berlusconi dalle accuse di corruzione in atti giudiziari nel processo sul caso Ruby ter, parola a Karima el Mahroug, nota come Ruby Rubacuori, tra le più famose “ex olgettine” e una delle principali protagoniste della vicenda. Apparsa sollevata per la sentenza emessa dal Tribunale di Milano, el Mahroug sottolinea come quella intorno a Ruby sia stata “tutta un’invenzione”.

Il mio nome rimane Karima e ora è finito un incubo. Ho bisogno di tempo per assimilare ma sono contenta perché finalmente una parte di verità è venuta fuori.

La giovane, che oggi ha 30 anni ma all’epoca dei fatti era minorenne, si è presentata in aula dopo la lettura della sentenza: ha stretto la mano al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e al pm Luca Gaglio, e poi ha regalato una copia del suo libro, ‘Karima’, alla pm, per farle sapere “la storia dall’inizio”. Karima ha poi rilasciato qualche dichiarazione ai cronisti.

Non immaginavo una cosa così. Sono contentissima. È stata una liberazione da una vicenda che mi ha travolto quando avevo 17 anni e che è stata un macigno non da poco. Berlusconi con me si è comportato sempre bene, potrò solamente essere grata di aver conosciuto una persona così.

Le figlie di Berlusconi al termine del processo: “Papà l’uomo più perseguitato al mondo”

Esultano anche le due figlie dell’ex premier, intercettate dai cronisti dopo l’emissione della sentenza. Barbara Berlusconi, in particolare, reputa suo padre “l’uomo più perseguitato del mondo“, con 86 processi e “più di 4000 udienze”.

È un processo surreale, che nemmeno doveva cominciare. Uno strascico del primo processo Ruby, nel quale mio padre era già stato assolto con formula piena. Il tribunale oggi afferma che il fatto addirittura non sussiste. Da figlia provo una doppia amarezza: oltre al danno di immagine, non tutti comprendono come i processi colpiscano l’animo, ma soprattutto la salute della persona indagata.

Le fa eco Marina Berlusconi, primogenita dell’ex Cavaliere e presidente Fininvest, che parla di una vittoria “che ha avuto un prezzo troppo alto”.

Certo, la soddisfazione è grandissima, e il fatto che la giustizia riconosca finalmente la verità è importante, ma è una vittoria che ha avuto un prezzo troppo alto, non solo per mio padre, anche per tutte le persone che lo amano e lo stimano, per i milioni di italiani che negli anni lo hanno votato. Una persecuzione del genere non si può cancellare così, con un colpo di spugna.

Ruby ter, la ricostruzione della vicenda

L’inchiesta Ruby ter riguarda la presunta corruzione di testimoni nel processo Ruby, terminato con l’assoluzione di Berlusconi da parte della Cassazione, con le finalità di una falsa testimonianza a favore dell’ex premier. Nel mirino della Procura erano finiti i versamenti che l’ex Cavaliere effettuava ogni mese alle ospiti delle serate di Arcore e Palazzo Grazioli: ben 2500 euro per ciascuna di loro. Falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari tra i reati contestati a vario titolo.

Berlusconi si è sempre difeso affermando di versare quelle cifre come indennizzo per il danno d’immagine recato alle ragazze dal clamore dell’inchiesta. Il 25 maggio 2022 la Procura di Milano aveva chiesto per Berlusconi sei anni di reclusione, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Un processo estremamente mediatico che oggi ha visto la parola fine.