Orazio Schillaci, presente all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Cattolica di Roma, ha parlato di un fenomeno allarmante che sta colpendo l’Italia negli ultimi anni: l’esodo dei medici. A causare questa fuga, secondo il ministro della Salute, sarebbero i “turni massacranti” e la “scarsa valorizzazione economica”

Orazio Schillaci sull’esodo medici: “Una perdita di capitale umano”

Il ministro, ha voluto spiegare l’entità del problema attraverso gli ultimi dati:

Tra il 2005 e il 2015 abbiamo perso oltre 10mila medici che hanno lasciato l’Italia per andare a lavorare all’estero: è un esodo, una perdita di capitale umano che in futuro non possiamo più permetterci.

Una riflessione è stata poi fatta sulla organizzazione accademica e sulle molte borse di studio rimaste vacanti:

Nel 2022 sono state tante le borse delle scuole di specializzazioni che non sono state assegnate per mancanza di candidati. Un fenomeno che assume dimensioni preoccupanti soprattutto per quanto riguarda l’area della medicina di emergenza e urgenza. Questi dati indicano una disaffezione verso il Servizio Sanitario Nazionale alimentata da una scarsa valorizzazione del nostro personale sanitario, che è costretto a turni pesantissimi per mancanza di personale.

L’unico “spiraglio di luce”, afferma Schillaci è la legge di bilancio che prevede un aumento dell’indennità degli operatori di Pronto soccorso, con uno stanziamento di 200 milioni di euro per il 2024. Ma ci tiene a sottolineare:

 È solo un primo tassello.

“Necessario porre i giovanti al centro delle politiche di sviluppo”

Per evitare l’esodo dei medici all’estero, spiega il ministro, è urgente “porre i giovani al centro delle politiche di sviluppo della nostra nazione, offrendo loro la possibilità di realizzare tutte le loro aspirazioni, e sfatando l’idea che la nostra non sia una nazione per giovani”. E conclude:

Dobbiamo riconoscere e sostenere con adeguati finanziamenti il ruolo fondamentale che il mondo dell’Università ricopre nella crescita e nello sviluppo di uno Stato.