Bocciati alle superiori in aumento: colpa dell’orientamento scolastico fallimentare, o cosa? Quali fattori incidono sul problema? Come invertire la rotta? Ne abbiamo parlato con Dino Galuppi, giornalista di Tecnica della Scuola, ad Open Day, su Radio Cusano Campus. “La percentuale è in crescita, bisognerebbe lavorare sull’orientamento in modo da portare gli studenti a scegliere del proprio futuro con maggiore consapevolezza. Negli ultimi anni l’orientamento è stato basato sugli open day, si è trattato soprattutto di operazioni di marketing, invece è necessario orientare gli studenti cercando di individuare e alimentare le loro capacità – ha spiegato Galuppi – si continua a spingere verso i licei, ma dovremmo chiederci se la scelta è consapevole per tutti”.
Bocciati alle superiori, identikit dello studente medio
Bocciati alle superiori: qual è l’identikit dello studente medio che non ce la fa? “Sono studenti che appartengono a fasce disagiate della società. Molti di loro avrebbero bisogno di un ulteriore supporto rispetto a quello che gli viene dato. Gli istituti tecnici sono le realtà che registrano un maggior numero di bocciati. Quanto agli istituti professionali si registra un forte calo, andrebbe rivista la logica di orientamento di questo tipo di istituti. Sono realtà dove si imparano i mestieri, le professioni, si riesce a trovare lavoro non appena il percorso di studi termina – ha aggiunto Dino Galuppi – indirizzare gli studenti verso i licei vuol dire dover sostenere un impegno scolastico maggiore. Qui la percentuale di bocciati, abbandoni e dispersione aumenta fino ad arrivare a percentuali importanti e il motivo è che non si riesce a reggere la mole di lavoro richiesta. In ultimo, vorrei sottolineare l’importanza di spostare di due anni la scelta, anziché a 13 anni a 15 anni, portando le scuole medie ad arrivare a cinque anni. Questo potrebbe essere un terzo fattore utile ad arginare il problema, rendendo la scelta più matura e consapevole”.