Il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha illustrato questa mattina presso la plenaria del Parlamento Europeo alcuni dettagli in merito alla composizione del decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per l’aggressione all’Ucraina.
Sulla scia di quanto comunicato qualche settimana fa, i contenuti del pacchetto riguardano soprattutto misure di stampo economico-finanziario, ma per la prima volta riguardano anche i Paesi che stanno sostenendo la causa di Mosca in Donbass.
Per la leader di Bruxelles l’impatto delle nuove misure avrà un controvalore economico di 11 miliardi di euro:
Un anno dopo, le fantasie imperiali di Putin si scontrano con la dura realtà, mentre i sogni dell’Ucraina sono più vivi che mai
Decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, focus sulla tecnologia
Parole quasi irridenti nei confronti del leader del Cremlino, tutto questo mentre sul campo la situazione per Kiev sembra complicarsi in vista del primo anniversario del conflitto.
L’obiettivo dichiarato da Von der Leyen è di rendere il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia “un deterrente per indebolire il piano machiavellico di Putin, per continuare a mantenere alta la pressione su Mosca“. Le novità assolute riguardano in particolare il comparto tecnologico, con un focus sui dispositivi elettronici utilizzati in campo militare, di cui sarà pressoché vietata l’importazione. In questo caso non potranno esserci delle vie di fuga come accaduto con il petrolio, quando l’Unione tenne aperto uno spiraglio per lavorare il greggio russo per produrre un nuovo combustibile.
Il Consiglio degli ambasciatori dei 27 Membri si riunirà in giornata per discutere lo stato di avanzamento del dossier, dove saranno inoltre notificati provvedimenti amministrativi a 170 persone o aziende con l’accusa di aver favorito la causa russa nell’operazione militare speciale. Come detto in apertura, gli effetti delle sanzioni saranno estese anche all’Iran, di cui l’Ue ha le prove in merito alle forniture sottobanco dei droni Shabazz responsabili di numerosi bombardamenti alle infrastrutture civili ucraine.