Marco Masini iettatore? La voce è nota a tutti ed ha saputo farsi spazio anche in tempi in cui non c’era la velocità del web e dei social a far da volano. In occasione della sua partecipazione di ieri sera a “Boomerissima”, il programma di Alessia Marcuzzi su Rai2, il vincitore di Sanremo 2004 svela come nacque quella fastidiosa nomea che, per molto tempo, complicò non poco la sua carriera. La triste storia di Mia Martini, e ancor più il suo drammatico epilogo, dovrebbero insegnare che si tratta sempre di qualcosa di pericoloso. Per fortuna l’artista toscano ha dimostrato di avere una tempra forte e di saperne uscire ma il suo racconto potrebbe evitare che questi accada nuovamente su altri colleghi.
Marco Masini iettatore, le origini delle voci
Nel corso della sua lunga carriera (piena comunque di successi come “Ci vorrebbe il mare” e “Malinconoia”) il cantante fu etichettato come una “persona che portava sfortuna”, nomea che gli ha impedito di continuare ad ottenere i successi della prima fase del suo lancio. Ora arriva il racconto di quello che è senza dubbio il periodo più buio della sua carriera, in cui si sottolinea che la cosa nacque quasi per scherzo per poi amplificarsi in maniera assolutamente incontrollata. Ecco le dichiarazioni ufficiali in meriti:
“Io non credo nella cattiveria della gente. Nessuno l’ha fatto apposta, non credo sia iniziato per odio. La cosa è iniziata per scherzo, è andata come è successo per Mimì. Per lei è successo per una cosa casuale, credo sia successo qualcosa durante un montaggio del palco di un suo concerto. Per me per le canzoni che ho scritto. Chi si identificava pensava che sarebbero state d’aiuto per uscire da un momento triste. Chi non viveva quel momento e si disinteressava del disagio generazionale, mi ha individuato come un cantante negativo perché esprimevo dei concetti negativi. Ma io non sono mai stato incazzato con nessuno.”
Certo è che ne sono derivate difficoltà lavorative:
“A un certo punto ho pensato di ritirarmi. Era una persecuzione, non riuscivo più neanche ad andare al bar a prendere un caffè al bar. C’era gente che si girava e che si toccava. Mi sentivo disarmato, perché questa è un’arma letale. Il momento più buio è stato nel 2001. Al mio manager arrivò una lettera di una televisione con su scritto “mi dispiace il pezzo è molto bello ma il suo artista emana energie negative. Una casa discografica mi restituì il contratto perché non aveva il budget per i miei progetti, avendo difficoltà a promuovermi.”
Vita privata
Marco Masini iettatore? Tutto falso, mentre è vero che si tratta di un artista molto riservato che tiene particolarmente alla sua privacy. Non è coniugato, ma ha rivelato di aver avuto una relazione con Aurora Nardozzi nel 2001, ex corteggiatrice di Jack Vanore nel programma Uomini e Donne. I due, che avevano 21 anni di differenza, si sono lasciati nel 2023 e ora è immerso in nuove situazioni. In un’intervista su Visto ha raccontato così i motivi della rottura:
“Finita per incompatibilità caratteriale. Non credo nell’amore eterno. Convivere aiuta ad accelerare certi processi. Le separazioni sono sempre traumatiche.”
Non ha figli ma ha sempre manifestato il desiderio di paternità e lo conferma con queste parole:
“Un figlio offre un confronto con noi stessi con quel che siamo e con quel che vogliamo diventare. Se non arriva, soprattutto perché bisogna essere in due, non cerco di inventarmi nulla.”
Quando e se mai arriverà, saprà insegnargli quanto conti non etichettare le persone. I danni possono essere molto al di sopra delle intenzioni iniziali.
La carriera di Masini
Ecco la biografia di Marco Masini:
“Masini, nel 1990, ha partecipato poi al 40º Festival della Canzone Italiana di Sanremo con la canzone “Disperato”, scritta con Bigazzi e Dati. In quella occasione è arrivato primo tra i giovani nella sezione Novità. Masini partecipò al Festival di Sanremo 1991 col brano “Perché lo fai”, che si piazzò al terzo posto, dopo Riccardo Cocciante e Renato Zero. La canzone avrebbe dovuto essere cantata da Umberto Tozzi con un altro titolo, un altro testo e un diverso arrangiamento, ma alla fine Bigazzi preferì dare la canzone a Masini, mentre in quell’edizione del Festival Tozzi cantò “Gli altri siamo noi”. L’album che ne fa seguito ottenne un successo eccezionale di vendita (più di 800.000 copie vendute). Il grande successo è stato raggiunto con il brano “Vaffanculo” che però si è dovuto scontrare con la censura, al pari del successivo “Bella Stronza”. “