La presidente di Acea Michaela Castelli ha annunciato le dimissioni, con effetto immediato, dalla carica di Consigliere e Presidente del Consiglio di Amministrazione della società. Ufficialmente le motivazioni parlano di “motivi strettamente personali”, ma potrebbe non essere un caso che a portare alla decisione di lasciare in anticipo l’incarico abbiano contribuito le accuse di sessismo e mobbing sul lavoro rivolte da alcune hostess all’ad Fabrizio Palermo. La vicenda, del resto, si fa sempre più seria tanto che anche il Campidoglio ha chiesto di fare chiarezza. Delle accuse mosse dalle lavoratrici ne avevamo ampiamente parlato qui.
Acea, dopo lo scandalo delle hostess arrivano anche le dimissioni del presidente Michaela Castelli
Nel comunicato ufficiale che Castelli ha inviato ai membri del Cda e al Presidente del Collegio Sindacale si legge: “Egregi Signori con la presente porto a Vostra conoscenza la decisione, assai ponderata e assunta non senza dispiacere, di dimettermi dalla carica di consigliere e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Acea S.p.A., con effetto immediato. Si tratta di una decisione, di natura strettamente personale, la cui maturazione ha preso avvio negli ultimi giorni dell’anno appena conclusosi e che si è via via consolidata nel contesto dei nuovi assetti di governance indicati dal socio di controllo. L’accelerazione verso nuovi progetti strategici dell’azienda mi ha portato a ritenere giunto il momento di lasciare spazio a nuove figure volte a proseguire, nell’ambito di tali nuovi assetti, i compiti attribuiti al Presidente di Acea. Del resto, gli obiettivi in capo al presidente di un consiglio di amministrazione di favorire il perseguimento di principi di buona governance e l’efficace coordinamento dei lavori dell’organo di gestione trovano il miglior terreno di realizzazione in presenza di contesti e ambienti propositivi, nonché di interrelazioni costruttive e proiettate nel tempo. La carica fino ad oggi affidatami, che ho ricoperto dedicando, con assiduità, tempo ed energie e con l’esclusivo obiettivo di perseguire il pieno interesse della Società, mi ha profondamente onorato così come gratificazione ho tratto dai connessi compiti istituzionali. Sono fiera dei risultati raggiunti dall’organo amministrativo e da tutti i dipendenti di Acea negli ultimi anni, in un contesto oggettivamente pieno di difficoltà e durante il quale sono state proprio le persone di Acea a fare la differenza assicurando alla città e ai territori i propri servizi. Ringrazio dunque sentitamente i consiglieri, i componenti dell’organo di controllo e tutti coloro in azienda con i quali ho collaborato nell’espletamento dell’incarico affidatomi, avendone apprezzato le qualità professionali e personali. Con i migliori saluti”. L’Amministratore Delegato, anche a nome dell’intero Consiglio di Amministrazione, ha rivolto un sincero ringraziamento a Michaela Castelli per il contributo prestato in questi anni alla Presidenza della Società, “connotato da professionalità e indipendenza, e formula alla medesima i migliori auguri per le nuove sfide professionali”, si legge nella nota dell’azienda. Non sono mancate le reazioni alla notizia delle dimissioni della presidente Castelli soprattutto dagli esponenti politici dell’opposizione in Campidoglio: “Apprendiamo dalla stampa le dimissioni della presidente di Acea Michaela Castelli che, a quanto pare seppur per ‘motivi personali’, si pongono nel mezzo del terremoto esploso nell’azienda dopo le rivelazioni di alcune dipendenti su presunti atti discriminatori e sessisti compiuti ai loro danni da parte dell’Ad di Acea Fabrizio Palermo. Nonostante il Cda Acea abbia rinnovato la piena fiducia al suo amministratore delegato è quanto mai opportuno e doveroso fare luce sulla vicenda”, afferma in una nota il deputato di FdI Massimo Milani. “Non solo per appurare eventuali responsabilità che se accertate sarebbero gravissime”, continua il deputato, “ma anche per fare chiarezza ai cittadini essendo Acea un’azienda partecipata del Comune di Roma e quotata in borsa. Il cosiddetto ‘caso hostess’ va chiarito in tutte le sedi opportune. Un’indagine interna per fare chiarezza è doverosa, così come una presa di posizione da parte del sindaco Gualtieri che non sì è ancora mai pronunciato”.