Nella giornata di oggi è attesa la sentenza nel processo Ruby Ter, che vede tra gli imputati anche l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Si chiude così un cerchio iniziato sei anni fa, con l’apertura della terza indagine sui fatti avvenuti a Villa San Martino, la residenza personale ad Arcore del Cavaliere, nel 2010. Nel caso specifico, il Ruby Ter contesta all’ex premier il reato di corruzione per aver pagato tra il 2011 e il 2015 alcune delle cosiddette “olgettine”, ossia le giovani ospiti delle serate brianzole, per sporgere falsa testimonianza durante i primi due processi (per una somma complessiva di circa 10 milioni).

Berlusconi è già stato assolto negli altri due filoni del Ruby Ter, quello di Siena e quello di Roma.

Sentenza Ruby Ter Milano, i reati contestati agli imputati

Lo scorso novembre l’assoluzione della Corte Penale del Tribunale di Roma, che ha presentato a metà gennaio le motivazioni del verdetto spiegando che “il fatto non sussiste“.

Ora si attende invece la sentenza dell’ultimo frammento di Ruby Ter, in arrivo nell’aula della Camera di Consiglio della settima sezione penale del Tribunale di Milano, presieduto dal giudice Marco Tremolada. Secondo i bookmaker è assai probabile che anche in questo caso si vada verso l’assoluzione maggioritaria dei 29 nomi incriminati: oltre a Berlusconi, per cui i pm chiedono 6 anni di carcere, ci sono 21 ex olgettine e altri membri vicini all’ex primo ministro.

C’è ovviamente la stessa Ruby, alias di Karima El Mahroug, la 30enne marocchina da cui tutto ebbe inizio in quanto presunta nipote del leader egiziano Mubarak: per lei l’accusa, rappresentata dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, ha chiesto una condanna a cinque anni di reclusione. In generale, per il reato di falsa testimonianza la richiesta per le 21 ragazze va dai 3 ai 5 anni. Insieme a lei, attesa in aula per la lettura della sentenza, anche l’ex compagno Luca Risso (6 anni e 6 mesi per falsa testimonianza e riciclaggio), l’ex senatrice Maria Rosaria Rossi (richiesta 1 anno e 4 mesi) e il giornalista Carlo Rossella. Solo per Luca Pedrini) è stata chiesta l’assoluzione.

Come detto, alla base del verdetto ci sarà l’ammissibilità delle testimonianze delle ex olgettine. Nel novembre 2021 un’ordinanza emessa dal tribunale di Milano le ha dichiarate “inammissibili”, specificando che:

Le testimonianze sono affette da inutilizzabilità assoluta per violazione delle garanzie di legge poste a presidio del divieto di autoincriminazione

Il programma in apertura di udienza prevede esclusivamente le dichiarazioni spontanee di Barbara Guerra, tra le ospiti delle serate incriminate.

Lo Stato si sfila da parte civile

Solo due giorni fa, intanto, il governo presieduto da Giorgia Meloni ha servito quello che molti analisti hanno definito un assist politico all’ex premier, all’indomani tra l’altro delle sue discutibili dichiarazioni su Zelensky e sull’Ucraina.

Ebbene, l’attuale Esecutivo ha deciso tramite l’Avvocatura di Stato di non dichiararsi parte civile nel processo Ruby ter, in cui è imputato anche Silvio Berlusconi, rinunciando così a chiedere i danni al Cavaliere per una somma di circa 11 milioni di euro.

La costituzione – spiega la nota di Palazzo Chigi – era stata disposta nel 2017 dal Governo Gentiloni “sulla base di sue valutazioni personali”.