Hakan Çalhanoğlu “Le Iene” monologo testo dell’appello letto dal calciatore dell’Inter per la Turchia. La tragedia che ha sconvolto il mondo con le oltre 41 mila vittime accertate è davanti agli occhi di tutti, a maggior ragione per chi è originario del paese martoriato dal terremoto. Il calciatore più famoso, stella dell’Inter e capitano della nazionale, ha deciso di raccogliere l’invito della trasmissione di Italia 1 per ringraziare quanti stanno aiutando il suo paese in questo terribile momento, invitandoli ad andare avanti.
Hakan Çalhanoğlu Le Iene monologo testo letto dal calciatore
Il trequartista dell’Inter è stato incisivo come quando scende in campo nel leggere il suo messaggio per la Turchia:
“Mi chiamo Hakan Calhanoğlu, faccio il calciatore e sono nato in Germania, ma dentro di me batte un cuore turco…
Ho sposato una ragazza di origini turche e nostra figlia la stiamo crescendo con i valori della nostra cultura. Sono con orgoglio il capitano della nazionale turca perché ho sempre pensato alla Turchia come alla mia patria e purtroppo da circa 10 giorni la mia vita è cambiata, perché sotto le macerie provocate da questo terribile terremoto che abbiamo visto tutti in televisione, ci sono i miei connazionali, i miei tifosi ma soprattutto i miei fratelli che in questo momento hanno bisogno del nostro aiuto. Dell’aiuto di tutti noi.
L’Italia mi ha accolto e purtroppo l’Italia sa bene cosa significa essere travolti da un terremoto. Per cui non mi dilungo, ma vi chiedo con tutto me stesso, indipendentemente dal vostro tifo, dalla vostra nazionalità e dal vostro credo, di starci vicini. Grazie.
La situazione in Turchia
La situazione è sempre più drammatica, con le immagini del cagnolino impegnato nei soccorsi morto di fatica che hanno commosso il mondo così come quelle dei genitori che tengono la mano dei figli morti schiacciati. È una tragedia senza precedenti quella che si è verificata, che manda in secondo piano qualsiasi altro pensiero o polemica sulla politica di Erdogan. L’Unicef ha attivato il numero 45525 per donare alle popolazioni colpite, intanto si continua a scavare perché nonostante siano passate più di 200 ore si trovano ancora miracolosamente superstiti sotto le macerie, ma purtroppo anche sempre piu corpi senza vita.