Case green 2023: ristrutturazioni, incentivi, nuove abitazioni e riscaldamento, ecco il lungo calendario delle scadenze che porterà gli immobili – residenziali, non residenziali e di proprietà statale – agli obiettivi di riduzione delle emissioni nei prossimi anni. Con il primo ‘sì’ del Parlamento europeo il 9 febbraio scorso, si è aperta la nuova fase della direttiva europea che obbligherà gli Stati membri a recepire la normativa di Bruxelles per adeguare i propri immobili alle classi energetiche meno inquinanti. L’adozione definitiva della normativa è prevista per l’estate 2023, poi si lavorerà sul recepimento degli Stati e sulle prime scadenze, fissate già per l’agosto del 2025. Tutte le nuove regole avranno impatti su molti settori: oltre ai vincoli per le ristrutturazioni delle abitazioni, si introducono nuovi indicatori degli edifici in costruzione e limiti all’utilizzo dei combustibili fossili per caldaie e riscaldamento, oltre ai nuovi incentivi che gli Stati membri sono chiamati a studiare per aiutare famiglie e imprese ad arrivare agli obiettivi.

Case green 2023 scadenze: ristrutturazioni, incentivi, nuove abitazioni e riscaldamento, ecco il calendario

Ecco, dunque, le nuove scadenze della direttiva Case green secondo la proposta approvata lo scorso 9 febbraio dalla Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia del Parlamento europeo. Dal 13 al 16 marzo 2023 è prevista l’approvazione in plenaria al Parlamento europeo della direttiva, con via libera definitivo fissato non prima della prossima estate. La prima scadenza fissata dalla direttiva Casa green sugli interventi agli edifici scatterà già a partire dal 1° gennaio 2024: entro quella data, gli Stati membri dell’Unione europea dovranno adeguare i propri lavori sulle installazioni di caldaie vietando l’utilizzo di impianti che funzionano a combustibili fossili. Nel frattempo, gli Stati membri dovranno recepire la nuova direttiva entro i due anni successivi alla sua approvazione definitiva. Considerando che l’ok del Parlamento europeo dovrebbe arrivare entro la prossima estate, l’adeguamento normativo all’interno dei Paesi europei dovrà arrivare entro l’estate del 2025. Entro questa data, dunque, ciascuno Stato dovrà legiferare su come adeguare la propria legislazione in materia di edilizia alle nuove regole europee, compresi i nuovi incentivi a favore di famiglie e imprese per l’esecuzione degli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica. Subito dopo l’estate 2025, è prevista la seconda scadenza che interesserà gli edifici di proprietà, o gestiti o, infine, occupati dagli enti pubblici: entro il 1° gennaio 2026, infatti, tali immobili dovranno essere a zero emissioni, un obiettivo che per gli immobili non statali dovrà essere raggiunto gradualmente negli anni successivi. Entro la fine del 2026, inoltre, tutti gli edifici pubblici (e i fabbricati non residenziali) dovranno essere dotati di impianti a energia solare.

Efficientamento energetico e caldaie: eliminazione combustibili fossili, le scadenze

L’anno 2027 inizia con la riduzione delle classi energetiche. La direttiva Case green, infatti, entro il 1° gennaio prevede che tutti gli edifici non residenziali debbano aver raggiunto la classe “E”. Entro l’inizio dell’anno, inoltre, tutti i Paesi membri dovranno già aver adottato un sistema di incentivi per agevolare le ristrutturazioni e i lavori di adeguamento energetico agli immobili che offrono le peggiori prestazioni. Il 1° gennaio 2028 è il giorno fissato entro il quale tutti i nuovi edifici debbano essere a zero emissioni. Entro la fine dello stesso anno, inoltre, è fissata un’altra importante scadenza relativa alla riqualificazione energetica: tutti gli edifici residenziali e le coperture dei parcheggi dovranno essere dotati di impianti a energia solare. Il 1° gennaio 2030, invece, è il giorno entro il quale tutti gli edifici non residenziali dovranno rientrare nella classe energetica “D”, quelli residenziali dovranno raggiungere almeno la classe “E”. Entro il 31 dicembre 2032, invece, in caso di lavori di ristrutturazione, i proprietari degli immobili dovranno procedere con l’installazione di impianti a energia solare, anche in vista della scadenza, fissata entro il 1° gennaio 2033, a partire dalla quale tutti gli immobili residenziali dovranno possedere almeno la classe energetica “D”. La cancellazione dell’uso dei combustibili fossili negli edifici è fissata, invece, entro la fine del 2035: tutti gli immobili, dunque, dovranno adeguare i propri sistemi di riscaldamento e le caldaie. Il 1° gennaio 2037 è invece la data di cessazione delle deroghe concesse a favore di buona parte degli edifici residenziali riguardo l’abbassamento delle classi energetiche: pertanto, da quella data è prevista una nuova ondata di lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico per parte del 22% del patrimonio immobiliare esente alla direttiva Case green fino a quel momento. Infine, è previsto per la fine del 2040 il termine massimo per eliminare i combustibili fossili nei sistemi di riscaldamento.