Fondo Nuove Competenze: con la previsione di un emendamento all’interno del decreto Milleproroghe è stata disposta l’estensione per tutto il 2023 dell’operatività del suddetto Fondo.

Grazie a questa proroga, anche per quanto riguarda quest’anno i contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale potranno prevedere “specifiche intese di rimodulazione di parte dell’orario di lavoro al fine di permettere al personale la frequenza di percorsi di sviluppo delle competenze, in relazione a mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa“.

In particolare, saranno a carico del Fondo Nuove Competenze le spese relative a:

  • le ore di formazione;
  • i contributi previdenziali e assistenziali.

Il Fondo è stato costituito e viene gestito dall’ANPAL (Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro). Perciò, per accedere al contributo finanziato, bisognerà presentare un’apposita domanda contenente i progetti formativi mediante la piattaforma informatica che viene messa a disposizione sul sito web dell’Agenzia.

Fondo Nuove Competenze: a chi spettano, a quanto ammontano, come e quando fare domanda per i contributi

Il Fondo Nuove Competenze è un fondo pubblico cofinanziato dal Fondo sociale europeo, istituito con lo scopo di contrastare le conseguenze economiche che si sono generate in seguito allo scoppio della pandemia da Covid-19.

L’obiettivo principale è quello di agevolare l’innalzamento del livello del capitale umano, dano la possibilità ai lavoratori di:

In particolare, il suo funzionamento prevede che le ore di stipendio dei lavoratori in formazione siano a carico del Fondo, mediante la concessione di contributi finanziati in favore dei rispettivi datori di lavoro.

Le risorse economiche che sono state stanziate sono pari a 1 miliardo di euro a valere sulle risorse dell’iniziativa REACT-EU, affluite al Programma Operativo Nazionale Sistemi di Politiche Attive per l’Occupazione (PON SPAO). Mentre, altri fondi possono essere apportati eventualmente dalle Amministrazioni nazionali o regionali a valere sul Fondo Sociale Europeo.

I soggetti ai quali spettano i contributi, invece, sono tutti i datori di lavoro privati, incluse le società a partecipazione pubblica, che abbiano sottoscritto degli accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, finalizzati a percorsi formativi di accrescimento delle professionalità dei lavoratori, entro il 31 dicembre 2023.

In particolare, ecco quali sono i requisiti che tali soggetti devono possedere:

  • essere in regola sotto il profilo contributivo, fiscale e assistenziale;
  • non trovarsi in condizione di liquidazione, fallimento, cessazione di attività, concordato preventivo o in procedimenti finalizzati alla dichiarazione di una di tali situazioni;
  • non avere contenziosi giudiziali o stragiudiziali con ANPAL riguardanti contributi pubblici.

Il Fondo Nuove Competenze prevede l’erogazione di:

  • un contributo di importo pari al 60% della retribuzione oraria, al netto dei costi a carico del lavoratore
  • un contributo di importo pari al 100% della spesa sostenuta per il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali relativi alle ore destinate alla formazione del lavoratore, inclusa la quota a carico del lavoratore, al netto degli eventuali sgravi contributivi applicati;
  • un contributo di importo pari al 100% della retribuzione oraria, nel caso in cui siano presenti degli accordi che prevedono una riduzione del normale orario di lavoro di almeno 1 ora.

Il datore di lavoro che possiede i requisiti necessari dovrà presentare la propria domanda di ammissione al contributo mediante l’apposita piattaforma informatica presente sul sito web dell’ANPAL, previa autenticazione con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.

Il termine a partire dal quale potrà essere presentata la domanda ancora non si conosce, ma plausibilmente quello di chiusura sarà fissato al 31 dicembre 2023.

All’interno della piattaforma informatica dovranno essere inserite le informazioni relative a:

  • i dati anagrafici del datore di lavoro;
  • i dati anagrafici dell’ente formativo e dell’ente che esegue l’attestazione delle competenze acquisite, se diverso dal precedente;
  • l’accordo collettivo di rimodulazione;
  • il progetto formativo per l’accrescimento delle competenze;
  • i dati di dettaglio dei lavoratori coinvolti (codici fiscali, numero di ore di riduzione dell’orario di lavoro da destinare ai percorsi di sviluppo delle competenze e valore del costo del lavoro stimato).