La mattina di martedì 14 febbraio 2023 le sedi della televisione britannica BBC di Mumbai e Nuova Delhi, in India, sono state perquisite nell’ambito di un’indagine per una presunta evasione fiscale. 

Le autorità hanno sequestrato documenti, telefoni e computer di alcuni giornalisti della testata. Al momento, non si sa altro sull’indagine. 

India perquisite sedi BBC, cosa è successo

Le perquisizioni arrivano settimane dopo la messa in onda di un particolare documentario sulla figura di Narendra Modi, un prodotto molto critico nei confronti del primo ministro indiano. 

È stato definito dal Modi Question Online una “propaganda ostile e spazzatura anti-India” con una “mentalità coloniale”. Sebbene il prodotto sia stato distribuito in televisione solo nel Regno Unito, il ministero dell’informazione indiano ne aveva vietato la diffusione e il mese scorso le autorità avevano arrestato dei ragazzi che si erano riuniti per vederlo. Il documentario, rivelando fonti ancora inedite, sottolineava le responsabilità del leader del partito nazionalista BJP (Bharatiya Janata Party), Narendra Modi, nell’aver ucciso centinaia di musulmani durante alcuni gravi scontri avvenuti nel 2002 nello stato del Gujarat, quando era il governatore dello Stato

Il segretario generale del partito di opposizione del Congresso, KC Venugopal, ha detto che la ricerca di martedì “puzza di disperazione e mostra che il governo Modi ha paura delle critiche”.

Ma Gaurav Bhatia, un portavoce del Bharatiya Janata Party (BJP) al governo di Modi, ha descritto la BBC come “l’organizzazione più corrotta del mondo”.

“L’India è un paese che offre un’opportunità a ogni organizzazione”, ha detto, “fintanto che non si vomita veleno”.

Ha aggiunto che le perquisizioni erano legali e la tempistica non aveva nulla a che fare con il governo.

Il documentario evidenzia le criticità delle responsabilità di Modi durante le rivolte religiose, sollevando molti interrogativi. Parte dai primi passi mossi in politica del primo ministro, dall’entrata nel BJP fino al ruolo di governatore dello stato Gujarat. La rivolta è inziata il giorno dopo che un treno che trasportava pellegrini indù è stato dato alle fiamme. Nelle rivolte successive sono morte migliaia di persone. Il rapporto del Foreign Office afferma che Modi era “direttamente responsabile” del “clima di impunità” che ha consentito la violenza. Poiché Modi è ritenuto responsabile di “gravi violazioni della libertà religiosa”, gli Stati Uniti nel 2005 gli hanno negato il visto. 

Modi ha respinto le accuse contro di lui e si è rifiutato di rispondere al documentario, nonostante l’invito dell’emittente. E ora la presunta evasione fiscale che ha portato alla perquisizione delle più importanti sedi indiane della BBC, sembra una ritorsione politica che “puzza di disperazione” per paura delle critiche.