I ceci sono i semi del Cicer arietinum, specie appartenente alla famiglia delle Leguminosae (o Fabaceae). In Italia vengono coltivati soprattutto in Umbria, nel Lazio, in Toscana e in Liguria, ma è un tipo di pianta erbacea assai coltivata in generale in tutta l’area del Mediterraneo. Molto diffuso è l’impiego in cucina dei ceci sotto forma di farina.
Quali sono le proprietà nutrizionali?
100 grammi allo stato naturale, secco e bolliti in acqua, senza aggiunta di sale, contengono 120 Calorie e sono composti per il 23% da proteine, per il 18% da lipidi e per il 59% da carboidrati.
Quando non mangiare i ceci?
Non risultano condizioni ad oggi conosciute in cui il consumo dei nostri legumi potrebbe interferire con farmaci o altre sostanze.
Stagionalità dei ceci
Questi alleati per il nostro benessere vengono raccolti tra giugno e settembre, ma poiché il loro consumo avviene previa essiccazione sono presenti nei supermercati durante tutto l’anno. Un largo uso a livello alimentare viene inoltre fatto sotto forma di barattolo, già lessati.
Possibili benefici e controindicazioni dei ceci
Hanno inoltre, diverse proprietà benefiche: infatti oltre a essere ottime fonti di proteine vegetali, fibre e vitamine (soprattutto del gruppo B) e di due minerali molto importanti per il benessere dell’organismo, il magnesio e il fosforo, contengono inoltre tantissime saponine, sostanze utili per ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue. La quantità di acidi grassi omega 3 (soprattutto acido linoleico) in essi contenuti, inoltre, rende i ceci particolarmente salutari per il cuore.
Non sono note particolari controindicazioni, a parte casi di allergie specifici. È bene inoltre non esagerare con la quantità di questi legumi consumati – così come con tutti gli altri legumi – in caso di predisposizione a problemi intestinali, come la colite, che potrebbero peggiorare con il consumo di questo alimento. Se non cotti bene, i ceci possono dare maggiori difficoltà alla digestione.