Situata nella penisola Balcanica, nell’Europa meridionale, la Repubblica di Croazia è il ventottesimo stato membro dell’Unione Europea.
Con una superficie di 56.594 chilometri quadrati e circa quattro milioni di abitanti, la Croazia è separata dall’Italia dal mar Adriatico. La comunità italiana, molto ben integrata nella struttura sociale ed economica della Croazia, è presente in particolar modo nella regione Istriana con circa 19.000 connazionali ma anche a Zagabria, capitale croata, ospita una piccola comunità italiana di circa 300 abitanti.
Il forte legame culturale tra Italia e Croazia, e la vicinanza geografica tra le due nazioni, ha permesso uno storico rapporto di scambi economici bi-laterali tra Roma e Zagabria.
Dal 01/07/2013, data che ha sancito l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, le politiche di sviluppo sociali ed economiche croate sono state improntate alla piena adesione europea; tanto da raggiungere in data 01/01/2023, a poco meno di un decennio, l’obiettivo di adesione all’Euro e all’area Schengen.
Per la Croazia, l’adesione alla moneta unica europea e ai trattati di libera circolazione vigenti nell’area Schengen, rappresenta la possibilità di scambi commerciali più agevoli con i partner europei. Per Roma e Zagabria, unite da una lunga e storica amicizia, l’euro rappresenta il punto di partenza per una nuova stagione di cooperazione bi-laterale.
Dalla Kuna all’Euro
La storia della valuta nazionale croata è stata negli anni molto travagliata.
Fino al 1991, come conseguenza dell’unità territoriale della Croazia con la Jugoslavia, la valuta ufficiale croata era il Dinaro Jugoslavo.
Negli anni novanta, a seguito dell’indipendenza della Croazia dalla Jugoslavia, il Dinaro jugoslavo fu sostituito dal Dinaro croato.
Entrato in vigore il 23/12/1991, il Dinaro croato era una valuta pensata per accompagnare la nazione durante il periodo di transizione dall’inclusione territoriale jugoslava alla sua completa indipendenza. Durante il suo ciclo di vita, la valuta subì una svalutazione pari a circa settanta volte il suo valore.
Il 30/05/1994 la Kuna divenne la valuta ufficiale croata con un tasso di 1000:1 rispetto al precedente Dinaro croato.
La nuova valuta nazionale prevedeva l’adozione sia di monete, che erano coniate dalla zecca croata, che di banconote stampate per conto della banca nazionale croata HNB, acronimo di Hrvatska Narodna Banka, in Austria e Germania.
Con l’adesione ufficializzata il 1° luglio del 2013, della Croazia nella comunità europea, la politica economica croata prevedeva di mettere in campo, nel più breve tempo possibile, tutte le riforme necessarie per adottare la moneta unica europea.
Nel luglio del 2022 fu fissato il tasso di cambio per il passaggio da Kuna a Euro:
7,53450 Kune = 1€
Dal 1° gennaio 2023, a soli ventotto anni dalla sua ufficializzazione, la Kuna, la moneta nazionale croata dalla vita relativamente molto breve, è stata sostituita dalla moneta unica europea.
Con l’alba di un nuovo anno, la Croazia ha salutato l’ingresso nel 2023 raggiungendo una tappa fondamentale per l’integrazione nella comunità europea.
Italia primo partner commerciale della Croazia
Con volumi d’affari in costante crescita, Italia e Germania sono da anni competitor storici per gli scambi commerciali con la Croazia.
Nel 2022 Roma ha surclassato Berlino affermandosi come primo partner commerciale della Croazia, primo paese fornitore e primo mercato di destinazione per l’export croato.
Dai dati diffusi dall’osservatorio economico infoMercatiEsteri, è evidente come nei primi dieci mesi del 2022 lo scambio complessivo tra Roma e Zagabria ha raggiunto la quota di sei miliardi e settecentoventinove milioni; un dato record confermato dal trend in crescita del 48,6% delle esportazioni dall’Italia verso la Croazia nello stesso periodo rispetto agli anni precedenti.
Con l’adesione alla moneta unica europea, che favorisce scambi commerciali più agevoli, e all’area Schengen che permette la libera circolazione tra gli stati europei; i flussi turistici e commerciali tra Roma e Zagabria possono ricevere un notevole impulso di crescita.
Export dell’Italia verso Zagabria
Nel periodo da gennaio a ottobre del 2022 l’export italiano verso Zagabria è stato valutato pari a quattro miliardi e quattrocentoventiquattro milioni di euro, con un tasso di crescita stimato pari al + 48.6% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Una cifra che ha permesso, oltre che di superare la Germania come primo paese esportatore verso il mercato croato, anche di superare i livelli di esportazioni pre-pandemia dopo la fisiologica flessione registrata tra il 2020 e 2021.
Dai dati forniti, si osserva come il 2019 sia stato un anno particolarmente florido per le esportazioni da Roma verso Zagabria; con un tasso di variazione positivo stimato pari al + 18.8% rispetto all’anno precedente.
L’impatto della pandemia da Covid-19, con le relative restrizioni internazionali per contenere la diffusione del virus, mostra come anche l’export italiano verso la Croazia ha subito una brusca frenata che ha prodotto una perdita stimata paria al -26.6% rispetto al trend dell’anno precedente.
Nel 2021, grazie all’ampia diffusione della copertura vaccinale a livello internazionale, le restrizioni imposte per contenere la pandemia sono state minimizzate. Si è registrato un nuovo forte impulso positivo dell’export italiano verso Zagabria, assestandosi su un + 26.5% recuperando le perdite dell’anno precedente.
Anno Totale (mln €) Variazione (%)
2019 3.817,9 18.8
2020 2.804,22 – 26.6
2021 3.572,91 26.5
Gen – ott 2022 4.424,2 48.6
Analizzando i dati, che si riferiscono all’export dell’Italia verso la Croazia, attinenti all’anno 2021, sono evidenti come i “prodotti alimentari” occupano il primo gradino del podio con un giro d’affari stimato di 2,57 milioni di euro. Con la comunità italiana, ben integrata e presente in molteplici zone della Croazia, la richiesta di alimenti tipici della tradizione culinaria italiana rappresenta un’attrazione sia per i connazionali ma anche per i cittadini croati.
I “prodotti chimici”, con 2,41 milioni di euro, si collocano sul secondo gradino del podio; in terza posizione, con un giro d’affari stimato pari a 2,05 milioni di euro, si pongono i “Macchinari e apparecchiature”.
Riferendosi sempre ai dati riguardanti l’export di Roma verso Zagabria, rilevati nel corso del 2021, il 70% dell’export italiano proviene da quattro regioni:
- Lombardia: 800 milioni di Euro
- Veneto: 800 milioni di Euro
- Sicilia: 400 milioni di Euro
- Emilia Romagna: 400 milioni di Euro
Cifre significativamente più modeste sono attribuite ad altre regioni italiane:
- Friuli Venezia Giulia: 140 milioni di Euro
- Piemonte: 140 milioni di Euro
- Toscana: 140 milioni di Euro
L’export della Croazia verso Roma
Dai dati forniti da infoMercatiEsteri, si può analizzare come anche l’export croato verso il bel paese ha acquisito negli anni valori importanti.
Dal 2019 al 2022, considerando il fisiologico crollo riscontrato a livello internazionale nel 2020 a causa delle restrizioni imposte per il contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19, i flussi di esportazioni da Zagabria verso Roma sono cresciuti sensibilmente; confermando il trend positivo sugli scambi commerciali bi-laterali tra le due nazioni.
Nelle prime tre posizioni delle merci maggiormente esportate nel 2021, dalla Croazia verso l’Italia, al primo posto si collocano i “prodotti alimentari”. Con 1,46 milioni di euro, i beni alimentari rappresentano un importante giro d’affari delle esportazioni croate verso l’Italia.
In seconda posizione, con un valore stimato di 1,44 milioni di euro, le “apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettrico” si dimostrano essere tra i prodotti maggiormente apprezzati dalla clientela italiana nel bel paese.
A chiudere la classifica, in terza posizione, con un valore stimato di 1,23 milioni di Euro, si collocano i “prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature”.
Anno Totale (mln €) Variazione (%)
2019 1.884,43 3.7
2020 1.686,29 -10,5
2021 2.385,46 28
Gen – ott 2022 2.305,69 34.3
Zagabria, una capitale che investe sullo sviluppo economico
Zagabria è il nodo principale per lo sviluppo economico e sociale di una nazione che punta molto sul progresso e lo sviluppo; pur non avendo ancora imprese di grandi dimensioni paragonabili ai big europei.
A sud-est del centro storico di Zagabria, capitale croata con 641 chilometri quadrati di superficie e 769.944 abitanti stimati nel 2021, si ha il quartiere Business della città. Con le numerose sedi delle PMI (Piccole e Medie Imprese), che costituiscono l’ossatura portante del sistema produttivo, e la sede nazionale della Confindustria croata.
Le aziende più rappresentate in Croazia sono quelle concernenti il settore tessile, legno, metal-meccanica e le banche italiane.
La principale banca Italo – croata si chiama Zaba, con 3600 dipendenti, 110 filiali e da circa venti anni fa parte del gruppo finanziario Unicredit.
ZABA – Zagrebacka Banka
La Zagrebacka banka, abbreviato ZABA, è la banca commerciale leader in Croazia.
La ZABA occupa attualmente circa il 25% del settore bancario della Croazia, servendo 80.000 imprese e più di 1.1 milioni di privati cittadini.
Fondata nel 1914 a Zagabria, capitale croata nella quale ancora oggi è presente la sede centrale della banca, nel 2016 è stato stimato un utile netto pari a 771 milioni di euro e con 6400 dipendenti sparsi nelle varie filiali.
Per molti anni, sin dalla sua fondazione, come recita lo slogan della stessa banca:
<< La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi.>>
L’istituto bancario croato è stato fondamentale per lo sviluppo economico della Croazia, ponendo le basi per la stabilità economica che ha permesso lo sviluppo di numerose imprese.
ZABA, anni di storia:
- Fondata a Zagabria nel 1914, con il nome di Zagrebacka banka, come Cassa di risparmio per la città.
- Nel 1946 ha cambiato nome in Zagreb City Savings Bank, con il quale ha operato fino agli anni ’60.
- Sempre negli anni ’60, con una strategia finanziaria, è stata unificata con la Banca municipale di Zagabria che in seguito ha cambiato nome in Banca di credito.
- La Banca di credito è entrata a far parte dell’associazione delle banche commerciali a Zagabria.
- Nei primi anni ’70 fu fondata la Zagreb Associated Bank, composta da cinque banche tra le quali era presente la Banca di credito.
- A fine anni ’70 i fondatori della Zagreb Credit Bank, appartenente alla Zagreb Associated Bank, e della Jugobank, attraverso una manovra finanziaria si fusero creando la Zagrebacka banka (ZABA).
- Nel 1989 la ZABA è diventata la prima banca in Jugoslavia.
- Nel 1991 la ZABA è stata la prima banca croata ad applicare gli standard contabili internazionali.
- Nel 1995, per la prima volta nella storia di un istituto bancario croato, la ZABA ha istituito il consiglio d’amministrazione e una commissione per la sorveglianza.
- Nel 1996 le azioni della ZABA sono state quotate alla Borsa di Londra.
- Nel 1997 la ZABA è stata la prima banca croata a essere valutata da tre importanti agenzie di rating internazionali.
- Nel 1997, la ZABA è stata definita, dalle importanti riviste finanziarie “Euromoney”, “Global Finance”, “Central European” e “Business Central Europe”, come la migliore banca croata.
- Nel 1997 le azioni della ZABA sono riconosciute come le più liquide sul mercato, sempre nello stesso anno la banca riceve il premio per le migliori pubbliche relazioni. La ZABA introduce il programma ESOP, con il quale la banca concede la possibilità ai dipendenti di diventare soci dello stesso istituto.
- Nel 1998 la ZABA è stata la prima banca al mondo a emettere Euro GDR (ricevuta di deposito globale).
- Nel 1998 è stata la prima banca croata a istituire una cassa di risparmio specializzata in alloggi e risparmi.
- Nel 2000, e per i successivi due anni, la ZABA ha vinto il premio Crystal Kuna.
- Nel 2002 la ZABA è stata acquisita dal gruppo bancario italiano Unicredit, uno dei più grani gruppi bancari europei che gestisce diciassette mercati chiave con circa 9000 filiali internazionali e venticinque milioni di clienti.
Dal 2002, con l’acquisizione di ZABA da parte del gruppo bancario italiano UniCredit, la Zagrebacka Banka opera a livello internazionale e svolge svariate attività collega ai singoli membri del gruppo bancario:
Entità legale: Attività commerciale:
- UniCredit Bank dd Bancario
- ZB Invest doo Gestione dei fondi
- Zane doo Agenzia immobiliare
- ZANE BH doo Agenzia immobiliare
- ZABA Partner doo Mediatore assicurativo
- UniCredit Leasing Croazia doo Leasing
- Local Croazia doo Affari immobiliari
- Allianz ZB doo Gestione fondi pensione
- CARTA MULTIPLUS doo Servizi di pubblicità e marketing
Zagabria, una panoramica sul tessuto produttivo
Negli ultimi decenni la Croazia ha raggiunto un buon livello di stabilità economica, il che la rende particolarmente interessante per i paesi che vogliono investire nel tessuto produttivo croato. Nel corso degli anni, grazie a politiche di sviluppo mirate a rendere le infrastrutture urbane, ferroviarie e autostradali molto efficienti, la Croazia ha avuto una rapida espansione economica, confermata dall’ottimo trend del suo PIL che, nel 2023, è stimato con una crescita pari a circa + 3,5%.
Tra i maggiori investitori, considerando i forti legami culturali e la vicinanza geografica, le imprese italiane sono molto presenti sul suolo croato inoltre, per le imprese già presenti in Croazia, la a professionalità e competenza delle figure professionali italiane sono molto ben gradite e apprezzate.
Il turismo ricopre un ruolo fondamentale per lo sviluppo economico croato. Con una quota stimata di circa il 20% del PIL, la Croazia si dimostra essere una meta ambita da molti turisti. In particolare, tra i maggiori flussi turistici che scelgono le mete croate, si hanno:
- Germania
- Slovenia
- Austria
- Repubblica Ceca
- Polonia
- Italia
Con i turisti italiani che, tra le mete di villeggiatura croate, prediligono l’Istria e il Mar Nero.
Gianni Truini