Milleproroghe concorso dirigente scolastico. “La politica è intervenuta trovando una soluzione ad un problema scottante. lo scorso anno si era tentato pure un intervento, ma l’emendamento non era passato – ha spiegato Dino Caudullo, ad Open Day, su Radio Cusano Campus – quest’anno col nuovo parlamento si è trovata una soluzione ad un problema politico e giudiziario”.

Milleproroghe concorso dirigente scolastico, erano emerse molte criticità

Milleproroghe concorso dirigente scolastico: quali sono le criticità emerse? “C’è stata una richiesta rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica di Roma nei confronti di una serie di commissari ai quali vengono contestate ipotesi di falso. Ci sono situazioni abbastanza delicate al vaglio della magistratura e la Procura ha richiesto il rinvio a giudizio per questi soggetti. E’ un concorso che ha portato notevoli contenziosi anche dinanzi al giudice amministrativo: un primo blocco di ricorsi ha riguardato la prova preselettiva, un gran numero di candidati che non erano riusciti a superare la prova a quiz aveva contestato questa procedura sia nel merito che nel metodo, un altro gruppo di candidati ha contestato la mancata ammissione all’orale anche lì evidenziando parecchie anomalie nella gestione della fase della correzione dei compiti, nella gestione dell’attribuzione dei voti ai singoli elaborati, pare che questi compiti venissero acquisiti tramite pen drive e immessi nel sistema informatico del ministero: una serie di anomalie sono state sottoposte al vaglio sia della magistratura penale che amministrativa. Già nel 2019 il concorso era stato annullato dal Tar Lazio, ma il Consiglio di Stato in appello ha ribaltato la situazione rimettendo in piedi la procedura”.

E’ giusta o sbagliata la mossa politica sul concorso?

“Mi limito ad un’analisi tecnica, non entro nel merito dei giudizi. Quando interviene la politica è perché intende evidentemente affrontare in un certo modo determinati problemi. In questo caso ha voluto mettere una pezza al problema, dando una soluzione che aiuta alcuni e lascia fuori altri. Infatti, viene richiesto come presupposto per l’ammissione al corso-concorso l’aver sostenuto la prova scritta del concorso ed avere proposto un ricorso avverso il mancato superamento della prova. Il presupposto principale è quindi avere un contenzioso pendente avverso la prova scritta o la prova orale, e quindi per esempio non si tiene conto dei candidati che non hanno superato la prova preselettiva – ha fatto notare l’esperto di diritto scolastico – E’ stata operata una selezione che sicuramente lascia fuori qualcuno. L’emendamento ha previsto un corso di formazione tramite il quale si accederà alla prova finale. C’è peraltro una terza categoria di beneficiari, cioè coloro che erano stati ammessi al concorso grazie ad un provvedimento cautelare, hanno superato con riserva le prove, sono stati nominati dirigenti scolastici, salvo poi, avendo perso la causa, sono stati rimandati a fare i docenti. Anche loro vengono ammessi e dovranno sostenere una mini-prova scritta a quiz. Si tratta di un emendamento che tenta di salvare il principio del merito prevedendo una prova – scritta o orale – per potere essere ammessi al corso intensivo di formazione. E’ una seconda chance che vuole mettere una pezza rispetto alle tante cose non andate bene. Fosse stato per la magistratura questa vicenda era già chiusa, ma la politica è entrata a gamba tesa”.