Virgilio Savona causa morte. Antonio Virgilio Savona nacque a Palermo il 21 dicembre 1919. E’ stato un cantante, compositore, produttore discografico, arrangiatore, musicologo e scrittore.
Virgilio Savona causa morte, malattia
Savona morì a il 27 agosto 2009, circa quattro mesi prima del suo novantesimo compleanno, presso l’ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove era stato ricoverato per complicazioni dovute alla malattia di Parkinson, di cui soffriva da anni.
Moglie, figli
Il 19 agosto 1944 sposò a Milano la cantante Lucia Mannucci e, nel 1946, nacque un figlio, Carlo. Nel 1947 Lucia Mannucci entrò a far parte del Quartetto Cetra in sostituzione di Enrico De Angelis. Nel 1952 la coppia partecipò al doppiaggio del film Il favoloso Andersen.
Biografia
Antonio Virgilio Savona è stato soprattutto “quello con gli occhiali” del Quartetto Cetra. Tuttavia era un musicista e un intellettuale a tutto tondo, dal raggio d’azione assai più ampio della pur fondamentale attività col Quartetto Cetra, In gioventù fu, tra l’altro, anche un vivace critico musicale, ma per tutta la vita continuò a scrivere, seppur saltuariamente, per la stampa periodica.
Membro dal 1941 del Quartetto Cetra, di cui compose buona parte delle musiche e degli arrangiamenti, scrisse anche colonne sonore e compose musiche originali per spettacoli televisivi come, tra gli altri, Studio Uno e Biblioteca di Studio Uno.
Gli anni Settanta lo vedono protagonista alla Televisione Svizzera Italiana, come autore e sceneggiatore di vari programmi musicali di impegno culturale.
Negli anni Ottanta, ritorna alla scrittura: nel 1981 firma libri di ricerca scientifica sul canto popolare infantile, un settore che lo coinvolgerà anche come musicista.
Nel 1982, infatti, Virgilio compone, su commissione di Luciano Berio, l’Opera delle Filastrocche di Gianni Rodari. L’opera va in scena nel 1983 al Teatro della Pergola per il Maggio Musicale Fiorentino.
Nel 1991 pubblica – nella collana «Supersound» diretta da Mario Luzzato Fegiz per Sperling & Kupfer – un libro autobiografico dedicato ai Cetra. Lì, il racconto di quella formazione cult si fa diario italiano del Novecento.