Si intitola “Il mascara di San Valentino”, la nuova opera realizzata da Bansky sui muri di Margate, a pochi chilometri da Canterbury. Dopo le opere di street art rivendicate in Ucraina, l’artista torna così a far parlare di sé, questa volta con un messaggio contro la violenza domestica, diffuso, non a caso, nel giorno dedicato agli innamorati. “Combattere la violenza usata contro le donne. Anche a San Valentino. Sempre” è il commento che accompagna l’opera su un post pubblicato su Instagram.

Bansky San Valentino: la nuova opera dello street artist contro la violenza domestica

Ha fatto la sua apparizione oggi, nel giorno di San Valentino, sui muri di Margate, in Inghilterra, l’opera “Il mascara di San Valentino” di Bansky, che raffigura una donna vestita da casalinga da anni Cinquanta, con tanto di guanti gialli e di grembiule – a richiamare le faccende domestiche -, nell’atto di protendersi verso un frigo, buttato di lato, semi aperto e scrostato, da cui escono due piedi: probabilmente quelli di un uomo, come si evince dalle scarpe. Tutto lascia intendere che la donna si sia ribellata alle botte ricevute – ha il volto tumefatto, con un occhio pesto e un dente mancante -, liberandosi di lui. Un messaggio chiaro, come chiaro è il titolo dell’opera, che l’artista dedica alle donne, come un appello: “sbarazzatevi dei vostri aguzzini”.

Il murale, apparso sui profili social dell’artista, analogamente a quanto era accaduto con le opere rivendicate in Ucraina, realizzate sulle rovine del grattacielo di Borodyanka, ha già ricevuto l’apprezzamento del pubblico, guadagnandosi migliaia di likes e commenti. “Il patriarcato è morto”, recita uno dei tanti, mentre un altro inneggia al “Women power”. “Combattere la violenza usata contro le donne. Anche a San Valentino. Sempre”, è stato invece il commento di Bansky.

Secondo quanto emerso finora, sembra che l’opera sia apparsa all’esterno di un’abitazione di Grosvenor Place: la proprietaria, una certa Amy Richardson, avrebbe dichiarato di averla notata per la prima volta lunedì mattina, dopo aver avvistato un furgone allontanarsi dall’area. In Gran Bretagna l’artista non tornava dal dicembre 2021, quando aveva prodotto migliaia di magliette per raccogliere fondi per i Colston 4 – quattro manifestanti di Black Lives Matter -, mentre venivano portati in tribunale per essere giudicati per aver abbattuto il monumento dedicato al mercante di schiavi Edward Colston durante una protesta e poi assolti.

Violenza sulle donne e femminicidi: i dati del 2022 in Italia

Uccise alla vigilia di Natale, nel giorno della festa dell’8 marzo o a San Valentino, tra le mura domestiche o per strada, accoltellate o colpite con armi da fuoco, per la sola ragione di essere donne: è questo il messaggio che opere come quella di Bansky ci ricordano. A renderlo ancora più tangibile sono i dati sugli episodi di violenza raccolti annualmente dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale e diffusi in Italia dal Viminale: nel solo 2022, circa 124 donne sono state uccise nel nostro Paese (nel 2012 erano state 119), 97 delle quali in ambito familiare o affettivo e 57 per mano di partner o ex. Una scia di sangue che non accenna a fermarsi, neanche nel 2023, dove nei primi mesi sono già stati diversi i casi di femminicidio: si ricordano, tra gli altri, quello di Giulia Donato, la 23enne uccisa dal fidanzato, guardia giurata di professione, dopo aver espresso la decisione di lasciarlo, o quello di Martina Scialdone, freddata davanti a un ristorante della Capitale dall’ex compagno, geloso della sua nuova relazione. Omicidi di genere, che vanno di pari passo con l’aumento dei casi di maltrattamenti, violenza sessuale e stalking.