Assunzioni scuola, ci sarà un anno in più per i precari del concorso straordinario bis e possibilità di scorrimento delle graduatorie in caso di rinunce dei docenti alla stabilizzazione. È questo l’indirizzo al quale si uniforma la conversione del decreto “Milleproroghe”, in aula del Senato nella giornata di oggi, 14 febbraio, in attesa di passare alla Camera. Nel dettaglio, le assunzioni dei docenti precari che hanno partecipato al concorso straordinario bis riguarderanno lo scorrimento delle graduatorie anche per l’anno scolastico 2023-2024, con la “proroga dei termini” prevista dal decreto 198 del 2022, adesso in fase di conversione in legge. Il governo, dunque, si appresta a utilizzare anche le assunzioni di settembre 2023 per la stabilizzazione dei precari e assicurarsi uno dei canali sui quali conta per arrivare all’obiettivo delle 70mila assunzioni nella scuola, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). In più, si riapre la questione relativa alle assunzioni degli aspiranti docenti risultati idonei all’ultimo concorso ordinario nella scuola.
Assunzioni scuola concorso straordinario bis ultime novità arrivano dal decreto Milleproroghe: stabilizzazione e scorrimento graduatorie
Un anno in più di tempo per le assunzioni nelle scuole dei docenti precari che hanno partecipato al concorso straordinario bis. È quanto emerge dalla conversione in legge del decreto 198 del 2022 (decreto “Milleproroghe”), con la possibilità di scorrere le graduatorie nei casi di rinunce degli aspiranti insegnanti. La misura è contenuta nel pacchetto c.d. “Proroga termini”, con effetti limitati per arrivare all’obiettivo delle 70mila nuove stabilizzazioni nella scuola come previsto dal Pnrr. In forza dei due emendamenti, il 5.40 presentato da Carmela Bucalo di Fratelli d’Italia, e il 5.41 di Andrea Paganella della Lega, si va a intervenire sul comma 9 bis dell’articolo 59 del decreto legge numero 73 del 2021. La prima novità è quella di poter usare, anche per l’anno scolastico 2023-2024, le graduatorie del concorso straordinario bis per le assunzioni dei docenti precari. La modifica si rende necessaria in quanto alcune classi di concorso sono state oggetto di ritardo per arrivare alle nomine con contratti di incarico a tempo determinato. Tale ritardo non ha permesso, dunque, all’amministrazione scolastica di arrivare alle nomine nei termini stabiliti dal decreto legge 73 del 2021. La seconda novità riguarda, invece, i docenti rinunciatari: chi non prende servizio può essere rimpiazzato e l’amministrazione scolastica può procedere con lo scorrimento delle graduatorie anche nell’anno scolastico 2023-2024 fino alla concorrenza dei posti utili per arrivare al target delle assunzioni previste nel Pnrr e delle cattedre autorizzate dal ministero dell’Economia e delle Finanze.
Posizione sindacati e insegnanti ‘idonei’ ai concorsi ordinari
Le nuove assunzioni per l’anno 2023-2024 secondo quanto prevede la conversione del decreto “Milleproroghe” avrebbero il benestare dei sindacati, che convergerebbero sulla decisione del governo di garantire le nuove stabilizzazioni partendo dai precari storici della scuola. A tal proposito, la Cisl Scuola si è espressa in maniera positiva – pur sottolineando l’inopportunità di sottoporre i docenti precari che hanno già esperienza nella scuola a una prova finale al termine dell’anno di prova – in particolare sulla possibilità di dialogo con il ministero dell’Istruzione guidato da Giuseppe Valditara, cosa che non era stata possibile con il precedente ministro Patrizio Bianchi in relazione a un’apertura sulle stabilizzazioni. La stessa Flc Cgil, come la Cisl, si è espressa in maniera positiva sulle nuove assunzioni, mettendo però l’accento anche sulle stabilizzazioni degli aspiranti insegnanti risultati idonei all’ultimo concorso ordinario nella scuola. Da questo punto di vista potrebbero esserci degli sviluppi, in particolare per i docenti candidatisi al concorso per le scuole dell’infanzia e primaria. Novità, in tal senso, potrebbero arrivare non dalla legge di conversione del decreto “Milleproroghe”, ma dall’altro provvedimento imminente del governo, il decreto “Pnrr” che potrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri nella giornata del 16 febbraio 2023.