A Napoli, una lite familiare è culminata in tragedia all’interno del Commissariato Vicaria Mercato.
Dopo aver aggredito la madre nell’abitazione, un uomo ha accoltellato il patrigno e un poliziotto proprio nel commissariato della Polizia di Stato.
Per fermarlo un altro agente gli ha sparato e lo ha ucciso.
Ecco una prima ricostruzione della vicenda.
Lite familiare finisce in tragedia nel commissariato Vicaria di Napoli
Da quanto è possibile apprendere, il dramma si è consumato nella serata di ieri, lunedì 13 febbraio 2023.
Tutto è iniziato intorno alle ore 22.00 in un’abitazione in via Pietro Colletta, dove, dopo una lite in famiglia, un giovane di 29 anni, ha aggredito e ferito la madre con un’arma da taglio.
Poco dopo, l’uomo ha seguito il compagno della madre che si era recato al commissariato al commissariato Vicaria Mercato in piazza Enrico De Nicola per denunciare quanto accaduto.
Proprio nell’atrio del commissariato, il giovane si è scagliato anche contro il patrigno. All’interno degli uffici di polizia, il 29enne ha tentato di accoltellare il compagno della madre alla gola.
Immediatamente è intervenuto un agente per tentare di disarmarlo. Tuttavia, nella colluttazione, l’agente è stato ferito ad una gamba.
A quel punto, per difendere il poliziotto, un collega ha estratto la pistola e ha sparato all’aggressore, ferendolo gravemente a entrambe le gambe.
L’aggressore è morto in ospedale
Dopo essere stato raggiunto dai colpi di arma da fuoco, l’uomo è rimasto gravemente ferito agli arti inferiori.
Il personale del 118 giunto sul luogo della colluttazione ha soccorso l’aggressore e lo ha trasportato all’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli in condizione critiche dove l’uomo è morto nonostante il ricovero immediato.
Nello stesso nosocomio, hanno ricevuto le necessarie cure mediche anche il poliziotto e il patrigno della vittima e sono stati dimessi poco dopo.
La madre della vittima, invece, è stata trasportata all’ospedale Caldarelli di Napoli in codice verde.
Secondo le prime informazioni, pare che il giovane 29enne facesse uso abituale di sostanze stupefacenti e avesse già dei precedenti con la legge.
Episodi analoghi di liti in famiglia finite nel sangue
Non è la prima volta che una lite familiare si trasforma in dramma.
Purtroppo, i dati allarmanti confermano che sempre più spesso, un banale litigio nato in famiglia finisce in tragedia.
Un caso simile si è verificato in provincia di Enna poche settimane fa, quando una donna 32enne ha ucciso a coltellate e con colpi di forbice la suocera.
I poliziotti arrivati sul luogo del delitto, si sono trovati davanti la giovane donna, seduta a cavalcioni sul cadavere della suocera mentre stava fumando tranquillamente una sigaretta.
La donna, arrestata per omicidio aggravato, ha raccontato alle forze dell’ordine e al magistrato di turno la sua versione dei fatti, tentando di discolparsi e sostenendo di essersi solo difesa. Ecco le sue parole:
“È stata mia suocera ad aggredirmi con un coltello, io mi sono difesa”.
Pare che i rapporti tra le tue fossero tesi da anni e la situazione si era aggravata sempre di più a causa della depressione di cui ha iniziato a soffrire la 32enne dopo la gravidanza dell’ultimo figlio.
Suocera e nuora abitavano in due case limitrofe e pare che sia stata proprio la giovane donna ad andare a trovare la suocera per prendere un caffè insieme prima di aggredirla in cucina.
Per anni, le due donne avevano interrotto ogni rapporto a causa di un episodio accaduto precedentemente.
L’altro figlio della vittima 62enne, infatti, era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio nei confronti del fratello, il marito della 32enne. Il cognato della giovane donna, aveva esploso alcuni colpi di pistola contro il fratello ritenendo che avesse picchiato la moglie. Da quel momento, suocera e nuora smisero di rivolgersi la parola per diverso tempo.