Alberto Genovese torna in carcere. È quanto previsto dall’ordine di esecuzione della pena, eseguito dalla Squadra mobile e firmato dal pm di Milano Adriana Blasco dopo la condanna definitiva, ridotta a 6 anni 11 mesi e 10 giorni, per aver stordito e poi violentato due ragazze nel 2020. Secondo il giudice, essendo stato condannato per violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo, l’ex imprenditore non potrà scontare la pena rimanente – di poco più di 4 anni – nella comunità del lucchese dove si trovava agli arresti domiciliari per disintossicarsi dalla cocaina.
Alberto Genovese condannato: la ricostruzione dei fatti
L’ex imprenditore è già stato trasferito nel carcere di Lecco, il più vicino alla comunità del lecchese dove si trovava dal luglio 2021 agli arresti domiciliari per disintossicarsi dalla cocaina, in attesa della sentenza definitiva. Sentenza che alla fine gli ha riconosciuto una condanna di 8 anni e 4 mesi, poi ridotta a 6 anni 11 mesi e 10 giorni per aver sequestrato, drogato e violentato due ragazze. I fatti risalgono entrambi al 2020.
Il caso che ne ha causato l’arresto, il secondo in ordine temporale, si è consumato nella notte tra il 10 e l’11 ottobre nel corso di una festa nella Terrazza Sentimento, l’attico di lusso di Genovese, a due passi dal Duomo di Milano. La vittima, di 18 anni, aveva accusato l’uomo di averla tenuta nel suo appartamento per ore, dalle 22 del 10 ottobre fino alle 16.30 del giorno successivo, quando era stata ritrovata in strada da una volante in stato di shock e seminuda. “Mi avevano legato con le manette sia le caviglie che i polsi – aveva messo a verbale -. Avevo le braccia legate al corpo. Ero completamente nuda. A un certo punto ho perso i sensi. Mi sono risvegliata il giorno dopo. Ero nel letto sempre nuda, accanto a me c’era Alberto anche lui nudo. Il lenzuolo era pieno di sangue”.
Un racconto, quello della 18enne, che coincide con i filmati delle videocamere presenti nell’appartamento – 19 in totale – che hanno ripreso tutto, ricostruendo la notte di abusi frame per frame, incastrando l’ex imprenditore. Dopo il suo fermo, un’altra ragazza si era fatta avanti, denunciando di essere stata vittima di una vicenda simile a quella della 18enne solo pochi mesi prima, nel corso di una vacanza a Villa Lolita a Ibiza. Anche lei, 23 anni, sosteneva di essere stata drogata e violentata, non solo da Genovese, ma anche dalla sua ex compagna, Sarah Borruso, condannata a due anni e otto mesi. Solo alcune delle accuse arrivate nei confronti dell’uomo nel corso delle indagini che però, intanto, è stato condannato in via definitiva perché ritenuto colpevole dei capi di imputazione: violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo.
L’ex imprenditorre torna in carcere
Arrestato nel novembre 2020, dall’estate 2021 Genovese era stato trasferito in una comunità del lecchese per permettergli di disintossicarsi in attesa della sentenza definitiva. Dopo l’ordine di esecuzione, l’ex imprenditore è stato ora trasferito in carcere, dove sconterà la pena rimanente. A fine gennaio si era saputo che aveva deciso di non ricorrere in appello contro la condanna dello scorso settembre, con rito abbreviato, ottenendo quindi lo sconto di un sesto, previsto dalle nuove norme della legge Cartabia e arrivando a 6 anni 11 mesi e 10 giorni. Tenuto conto del “pre-sofferto”, il tempo già passato in custodia cautelare, gli rimangono da scontare poco più di 4 anni. Davanti al 45enne, sostenuto dai legali Luigi Isolabella e Davide Ferrari, al momento ci sono due strade: ricorrere contro il provvedimento della Procura davanti al giudice dell’esecuzione che ha emesso la sentenza, oppure rivolgersi al Tribunale di Sorveglianza per chiedere che venga concessa una misura alternativa al carcere, cioè che possa tornare agli arresti domiciliari.