Arriva un nuovo bonus birra 2023. La conferma del taglio sulle accise sulla birra è arrivata con il decreto Milleproroghe.
Nella Commissione Bilancio e affari costituzionali del Senato è stato confermato l’emendamento che prevede una rimodulazione in ribasso del taglio delle accise. Una manna per i birrifici che grazie all’approvazione di questa misura otterranno grandi benefici.
Bonus birra 2023
Si tratta di una novità introdotta nel Mimit, ministero delle imprese e del Made in Italy (ex Mise) durante la fase di elaborazione della Manovra 2023. Tuttavia, il progetto per quanto allettante non è stato inserito nella legge di Bilancio 2023. Difatti, la norma, non è partita da subito per l’assenza nel “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025“.
La norma diventerà operativa grazie al decreto Milleproroghe. Per ora, l’emendamento dovrà essere approvato dal Parlamento, che dovrà stabilire l’ammontare delle risorse finanziare da destinare al bonus birra o potrebbe essere definito anche “salva birra”, così come proposto da Coldiretti.
I nuovi incentivi si rivolgono alla filiera che in base ai numeri registrati da Assobirra vanta circa 850 grandi, medie e piccole attività economiche, con un fatturato di circa 9 miliardi di euro. Con un valore complessivo di manodopera di circa 118 mila lavoratori compresi tra diretti e indotto. Con un piano di investimenti quadriennali del valore di 250 milioni, come riportato da Money.it
Sulla base di questi numeri, il governo italiano tenendo conto dell’indice in rialzo delle materie prime ha ben pensato di optare per l’abbattimento del peso fiscale sulla produzione.
Bonus salva birra: ecco come funziona
Al via un nuovo incentivo “salva birra” che permetterà alle aziende di fronteggiare l’aumento del prezzo delle materie prime.
In buona sostanza, l’abbattimento sulle accise assicurerà la crescita economica e il rilancio delle aziende del comporto della birra. Non solo. Nel miglioramento delle prospettive economiche si mette in sicurezza la produzione del prodotto italiano, assicurando il futuro della birra 100% Made in Italy.
A chiarire questo aspetto particolarmente importante per l’economia nazionale la Coldiretti, nel confermare la presenza dell’emendamento al decreto Milleproroghe al Senato.
Una misura che si pone come supporto del comparto dei birrifici artigianali italiani che nell’ultimo decennio ha registrato numeri eccezionali di birrifici artigianali. Basti pensare, che nel 2022 nel Paese sono stati registrate 1085 nuove attività nel comparto brassicolo sostenute da giovani imprenditori.
Ex Mise elenco incentivi
Il “bonus salva birra”, farà ritrovare motivi per sorridere, dopo la pandemia, il picco dei prezzi, i rallentamenti nell’approvvigionamento delle materie prime e l’inflazione, con i nuovi incentivi il comparto ritornerà a guardare al futuro con fiducia.
I nuovi incentivi promossi nella misura per i piccoli birrifici artigianali prevede un abbattimento sul peso fiscale della seguente misura, quale:
- le aziende che raggiungono una produzione fino a 10mila ettolitri ricevono un taglio sulle accise nella misura del 50 per cento;
- le aziende che raggiungono una produzione fino a 30mila ettolitri ricevono un taglio sulle accise nella misura del 30 per cento;
- le aziende che raggiungono una produzione fino a 60mila ettolitri ricevono un taglio delle accise nella misura del 20 per cento.
La misura punta all’abbattimento dell’accisa del 2,97 euro per ettolitro e per grado Plato. Senza l’intervento del governo l’accisa si sarebbe attestata a 2,99 euro per ettolitro facendo, una previsione che avrebbe impattato fortemente sui piccoli birrifici artigianali.
L’emendamento confermato nel decreto Milleproroghe andrà a rafforzare la filiera della birra 100% Made in Italy, specie, considerando il picco registrato nei costi delle materie prime in un settore che vanta un fatturato di circa 9 miliardi di euro in cui sono impiegati 118 mila lavoratori compresi tra diretti e indotto.