Vigilia di San Valentino, giorno degli innamorati. Ventiquattro ore dedicate alle coppie, all’amore e per molti sarà l’occasione di passare una serata romantica, dopo una giornata di lavoro visto che domani è martedì ed è feriale. C’è chi ha scelto le terme per farsi gli auguri di un amore duraturo e chi invece andrà al ristorante o anche al cinema o in qualsiasi luogo sia possibile passare una serata romantica a due, perché no anche una cena romantica a casa. Ma la domanda sorge spontanea, nell’era dell’emancipazione femminile, le donne accettano ancora che venga pagato tutto dall’uomo? O faranno valere la loro parità pretendendo di mettere la loro quota o addirittura invertendo la tendenza offrendo la serata a mariti e fidanzati con il pericolo di ‘intaccare’ il loro orgoglio? Insomma, in sostanza, a San Valentino, chi paga? Primo appuntamento o coppia collaudata, alla fine resta l’usanza: l’uomo offre quasi sempre. Una cosa invece emerge, se per il primo appuntamento a molti piace la sorpresa, la serata di San Valentino si organizza insieme.

San Valentino appuntamento e cena, i giovani preferiscono dividere

Ben il 61.1% degli uomini intervistati ha dichiarato di pagare o di aver pagato la prima uscita, contro il 3.8% delle donne. Ruoli sociali di genere che vengono confermati a meno che si tratti di coppie non tradizionali, dove il 61.5% di chi si definisce “non-binario” dichiara infatti di aver pagato a metà fin dal primo appuntamento.  La disponibilità ad avere dei ruoli di coppia più aperti cambia anche in base alla generazione di cui si fa parte. Alla domanda “sei d’accordo sul fare a metà” le percentuali ricavate variano esponenzialmente. Sono infatti d’accordo sul dividere il primo conto il 47.1% degli appartenenti alla Generazione Z (18 – 26 anni), il 40.3% dei Millennials (27 – 42 anni), il 21% degli appartenenti alla Generazione X (43 – 58 anni), e solo il 10% dei ‘Boomers (59 – 68 anni). In particolare, il 100% degli uomini appartenenti alla generazione dei Baby Boomers ha dichiarato di aver offerto il primo appuntamento, organizzazione inclusa. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E infatti la teoria si differenzia dalla pratica. Alla domanda “pensi che il primo appuntamento debba essere offerto o pagato a metà?”. Il 43.5% ritiene che la prima uscita debba essere offerta, mentre il 56.4% del totale dei partecipanti, a prescindere dal genere, è convinto che il conto debba essere pagato a metà. Un dato rilevante, ma che non corrisponde con la realtà che vede gli uomini sentirsi in dovere di pagare per primi. Come emerge dallo studio, anche nel chiedere la prima uscita sono state le figure maschili della coppia. Il 77.5% degli uomini ha ammesso di aver invitato al primo appuntamento, contro il 22.5% delle donne. E nonostante per l’80% degli interpellati San Valentino non rappresenti una festa, resta comunque una “scusa” per trascorrere una serata all’insegna del romanticismo: il 28.4% degli intervistati resterà a casa, il 24,6% andrà a cena fuori e il restante 27,8% si dedicherà a qualche attività di interesse comune. Ma, a prescindere da ciò che viene proposto, per 82.2% dei partecipanti, la notte di San Valentino si organizza insieme.