Terremoto Romania e Croazia. Non sembrano arrestarsi le scosse di terremoto. Questa volta non parliamo della Siria, ma della Romania: alle ore 15:58 di lunedì 13 febbraio (16:58, ora italiana) è stato registrato un sisma di magnitudo 5.2 localizzato nella zona occidentale del Paese ed avvertito anche negli Stati vicini come Ungheria, Serbia e Bulgaria. Nel dettaglio l’epicentro è stato registrato vicino a Targu Jiu, capoluogo del distretto di Gorj, non lontano dal confine con la Serbia.
La scossa ha avuto una profondità di 10 chilometri e attualmente non ci sono notizie di eventuali danni. Dopo di questa ce n’è stata un’altra venti minuti dopo di assestamento, meno forte (3 gradi). Le scosse in questione sono state debolmente registrate anche dai sismografi italiani. Un’altra successiva a queste, invece, è arrivata anche in Friuli Venezia Giulia e in particolare nell’area di Trieste.
Infatti in seguito alla forte scossa di terremoto avvenuta in Romania ha tremato ancora una volta l’Europa orientale. Un sisma di magnitudo 3.9/4.0 si è verificato alle 16:18 in Croazia, con epicentro a una decina di chilometri dalla località di Sisak, una sessantina dalla capitale Zagabria. Anche in questo caso pompieri e vigili del fuoco non hanno segnalato danni a cose o persone.
Terremoto Romania e Croazia: un’app per salvarci la vita
Prevedere un sisma è ancora impossibile, tuttavia esistono delle applicazioni capaci di rilevare in maniera istantanea un terremoto e quindi trasmettere in contemporanea, alla velocità della rete, quindi ad oltre 100km/s, una allerta terremoto verso tutti i cellulari che ce l’hanno installata. Tra le app più attendibili al momento troviamo Eartquake Network in sperimentazione da due anni: oltre otto milioni di persone in tutto il mondo hanno partecipato a questa iniziativa ed il sistema dà modo di mandare decine di migliaia di allerte in tempo reale.
Al momento Earthquake Network è l’unico sistema di allerta aperto alla popolazione, Italia inclusa. L’allerta dà informazioni sul tipo di movimento sismico atteso nella zona in cui si trova ogni singolo individuo e sui tempi di arrivo (da pochi secondi fino a 1 minuto o più): c’è proprio un test di prova quando viene scaricata l’applicazione per la prima volta.
Terremoto in Siria e Turchia, il bilancio si aggrava
Gli ultimi aggiornamenti che riguardano invece il terremoto che ha recentemente devastato l’ampia regione al confine tra Siria e Turchia si fanno di ora in ora più drammatici: 40mila il bilancio dei morti accertati e la situazione peggiorerà ancora. Nel dettaglio, in Turchia, l’ultimo bilancio parla di 29.605 vittime, mentre in Siria l’Organizzazione mondiale della salute ha riferito di 8.500 morti.
“È difficile dare i numeri esatti, crescono ogni giorno. Ma da quello che sappiamo oggi, nei territori controllati dal governo siriano, circa 4.000 persone sono state uccise e 2.500 ferite, e nella Siria nordoccidentale, circa 4.500 sono state uccise e 7.500 sono rimaste ferite“, ha commentato Richard Brennan, direttore per le emergenze dell’OMS per la regione del Mediterraneo.
Nel frattempo è cominciata la caccia al colpevole. Sono oltre 100 i costruttori arrestati. Uno di loro, responsabile di un lussuoso complesso di appartamenti di 12 piani costruito ad Antakya nel 2013 e crollato lunedì scorso, è stato arrestato mentre cercava di imbarcarsi su un volo per il Montenegro nella serata del 10 febbraio: “È vero che non ci aspettavamo un terremoto di questa portata, ma è anche chiaro che la maggior parte della distruzione è il risultato di fallimenti umani“, ha dichiarato il professore Övgün Ahmet Ercan, membro del comitato consultivo sui terremoti della camera turca degli ingegneri geofisici.
La conta delle persone che hanno perso la vita in questa tragedia non è ancora finita, tuttavia Erdoğan ha già detto che la ricostruzione sarà completata in un anno.