“Leao e Zaniolo sono mal consigliati”. E’ il pensiero di Fabio Capello che senza peli sulla lingua parla del momento che stanno attraversando i due giocatori, di Milan il primo e ormai del Galatasaray il secondo. “Leao? In questo momento, forse come Zaniolo, è mal consigliato perché hanno la testa da un’altra parte: ai contratti“. Stoccata dell’ex allenatore di Milan e Roma che, nella sua carriera, spesso si è trovato ad avere a che fare con giocatori ‘difficili’ da gestire e che quindi sa come ottenere il meglio anche da calciatori con queste caratteristiche. E legge tra le righe interpretando e cercando di capire dove possa essere il problema. In particolare Capello, intervistato da Radio anch’io lo sport, si riferisce al momento di Leao di cui dice: “bisognerebbe dargli più serenità, metterlo fuori non serve”. Se fosse il suo allenatore quindi Capello probabilmente non avrebbe dubbi, giocherebbe sempre. “Leao è sempre un fenomeno– il pensiero dell’ex allenatore – che non sia quello dell’altro anno lo vedono tutti, ma è un giocatore imprescindibile per il Milan. Forse come Zaniolo è mal consigliato, ha la testa da un’altra parte, pensa al contratto. Bisognerebbe restituirgli serenità, ma metterlo fuori squadra non servirebbe, lo renderebbe più triste. Deve giocare e avere il supporto dei compagni”. Del resto si sa, Capello ha sempre messo gli interessi della squadra e quindi i campioni, davanti a qualsiasi cosa, anche a volte a certi comportamenti scomodi o altri problemi. Come potrebbe essere quello del mancato rinnovo del contratto. “Ci sono problemi economici legati al rinnovo di contratto – continua l’ex tecnico – ma nel Milan lui ed Hernandez hanno qualcosa in più”.
Capello su Leao e Zaniolo e sulla corsa del Napoli dice: Si è giocato per il secondo posto
Riguardo al campionato ormai sembra quasi scontato che a vincerlo sarà il Napoli, anche Capello la pensa così. “Vedo un Napoli convinto, con forza e qualità. Quando hai un allenatore con delle certezze, giocatori forti puoi ribaltare qualsiasi risultato. Il Napoli ha continuato a correre, tanto che si è giocato soltanto per il secondo posto”, ha aggiunto. “La Juve non partecipava a questo campionato, non partecipa nessuno, doveva correre per il secondo posto, perché il Napoli è partito e ha continuato a correre, gli altri di volta in volta hanno rallentato, hanno sbagliato nei momenti cruciali”. Il campionato italiano in generale comunque attraversa un momento difficile. E c’è anche questo alla base della corsa solitaria del Napoli secondo Capello. “Adesso c’è la grande corsa al secondo campionato, che dà il secondo posto. Il livello in Italia è calato? Se giochi con i bravi giocatori, con i fuoriclasse, impari e migliori; se giochi con i mediocri, rimani sempre lo stesso, o impari molto poco”. Si punta poco sui giovani? “Per quanto riguarda i giovani italiani, la Juventus – nelle difficoltà – ha dato un esempio, facendo giocare giovani italiani. Ritengo che i miei ex colleghi potrebbero fare di più e avere anche un po’ più di coraggio”. E se i giovani giocano poco, gli stranieri che arrivano, per Capello, non sono top player.
Capello, ci vuole più coraggio e puntare sui giovani, gli stranieri che arrivano in Italia sono mediocri
“Si acquistano degli stranieri mediocri, però le casse delle squadre italiane sono vuote: non puoi più competere con certe squadre straniere. Parliamo di squadre candidate a vincere la Champions, noi speriamo in un miracolo e il miracolo può farlo il Napoli. Sono convinto che questo Napoli sia fra le squadre favorite”. Poi un apprezzamento al Monza e alla proprietà che lui conosce bene. “Il Monza dimostra che i giocatori bisogna saperli scegliere. Credo sia merito di Galliani e Berlusconi, che riescono sempre a stimolare i propri allenatori: io ne so qualcosa. Questa volta Palladino si prende un grande merito di quanto sta accadendo con il Monza: è entrato in punta di piedi, però si è visto fin dalle prime partite che aveva le idee chiare su come far giocare la squadra, come impostarla, cosa chiedere ai giocatori. Soprattutto c’è da dire che i giocatori lo hanno seguito. Il giocatore ti segue quando capisce che tu gli stai dando qualcosa d’importante e si sente coinvolto nel progetto”. La battuta finale sulle ipotesi fatte sul futuro di Ancelotti. “Ancelotti sulla panchina del Brasile? E’ una visione interessante. Ancelotti è un grandissimo allenatore, il più grande che abbiamo avuto in Italia, è il più bravo di tutti, perché vincere dappertutto è difficile: allenare una Nazionale è comunque molto diverso, guidare il Brasile per lui potrebbe essere un sogno di fine carriera, come lo fu per me la panchina dell’Inghilterra. Mi auguro che questo avvenga”.