Cospito integratori. Dopo ben 117 giorni di sciopero della fame l’anarchico Alfredo Cospito ha ripreso a prendere gli integratori, nel dettaglio il potassio. Ricordiamo che da due giorni l’uomo è stato trasferito dal centro Clinico di Opera al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo (in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41 bis), e la decisione dell’assunzione degli integratori è arrivata in maniera tale da arrivare lucido all’udienza che avrà in Cassazione il prossimo 24 febbraio.
Proprio nella giornata di ieri, domenica 12 febbraio 2023, la Procura Generale della Cassazione ha chiesto di annullare con rinvio per un nuovo esame l’ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Roma del 1 dicembre scorso che aveva confermato il regime di carcere duro per Cospito. Dopo la decisione della Suprema Corte, l’anarchico dovrà capire come e se continuare con la sua protesta.
Cospito integratori: come sta?
Proprio qualche ora prima del suo trasferimento, il medico di parte, Andrea Crosignani, aveva riferito all’avvocato di Cospito, Flavio Rossi Albertini, che l’anarchico aveva un peso di 71 chilogrammi e che sarebbe stato a rischio di edema celebrale e aritmie cardiache che potrebbero portare potenzialmente alla morte. In quel caso aveva rifiutato gli integratori.
“I parametri tengono – aveva specificato il dottore – ma basta poco perché la situazione precipiti senza dei segni particolari di allarme preventivo. Ho preso visione della cartella clinica, la situazione da un punto di vista fisico è di importante debilitazione ma è presente a se stesso, lucido e determinato ad andare avanti nella sua protesta. Anche se ho cercato di convincerlo a riprendere il potassio per ridurre il rischio di queste aritmie”. Andrea Crosignani ha aggiunto ancora: “In questi casi la situazione precipita senza che ci siano dei segni particolari di allarme. Ho parlato con la cardiologa che mi ha segnalato un possibile rischio di aritmie fatali“.
Restiamo in attesa di ulteriori aggiornamenti sul suo stato di salute.
Le ultime testimonianze
“È molto provato, magrissimo e molto pallido ma ha ripreso ad assumere il potassio e riprenderà anche con gli altri integratori“, ha dichiarato il legale Caterina Calia all’Agi dopo aver abbandonato l’ospedale San Paolo dove per circa tre ore è stata in visita all’uomo ricoverato. Una decisione, spiega, legata alla “possibilità” che lascia intravvedere il parere del pg che chiede di annullare con rinvio la decisione della Sorveglianza di Roma sul 41 bis a cui è sottoposto. “Mi ha detto che non vuole suicidarsi – ha aggiunto – ma lottare contro il 41bis che è una cosa terribile da quello che ha visto. Inoltre, il medico gli ha spiegato i rischi che corre non prendendo il potassio“.
Non a caso solo qualche ora fa gli esami medici hanno riportato il rischio di morte a causa di complicanze cardiache in assenza almeno di integratori. Forse anche per questo motivo è tornato indietro – in parte – sui suoi passi.
Nel frattempo il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, ha reso pubblico il parere inviato il 2 febbraio al ministro della Giustizia, Nordio, in cui apre all’eventualità di trasferire l’anarchico in “Alta Sicurezza”. Chiede – come riporta RaiNews24 – all'”autorità politica” di valutare l'”eventuale idoneità delle misure proprie del regime riferito al circuito della cosiddetta Alta Sicurezza e delle ulteriori opportune forme di controllo proprie dell’ordinamento penitenziario e dell’attività investigativa a contenere l’indubbia carica di pericolosità sociale del detenuto“.
Nel frattempo in questi giorni sono proseguiti gli scontri a Milano tra manifestanti anarchici e le forze dell’ordine nel corso di un corteo organizzato per il pomeriggio dello scorso sabato 11 febbraio. Sono stati riferiti danni a bidoni della spazzatura, vetrine, motorini, biciclette, ma anche a tavolini e piante dei locali.