Gli utenti dei social media sono esplosi dopo che il New York Times ha pubblicato un articolo che promuoveva l’affermazione di un professore di Yale secondo cui i cittadini anziani del Giappone dovrebbero prendere parte a un “suicidio di massa” per aiutare a sostenere il resto della popolazione.
Suicidio di massa in Giappone, la “soluzione” di Yusuke Narita
Il professore Yusuke Narita aveva avanzato nel 2021, l’idea di sopprimere i cittadini anziani per combattere i problemi riguardanti i problemi della società basati sull’età del Paese. L’economista si è sempre contraddistinto per il suo linguaggio spesso iperbolico e controverso.
Sento che l’unica soluzione è abbastanza chiara. Alla fine, non si tratta forse di un suicidio di massa – o un seppuku di massa – degli anziani?
Aveva detto Narita, riferendosi all’antico rituale del suicidio dei samurai.
Il professore fa marcia indietro: “Frasi prese fuori contesto”
I giornalisti del New York Times Motoko Rich e Hikari Hida hanno scritto che Narita ha sostenuto che i suoi commenti sono stati “presi fuori contesto” poiché stava “affrontando uno sforzo crescente per spingere le persone più anziane fuori dalle posizioni di leadership negli affari e nella politica – per fare spazio alle giovani generazioni”.
Avrei dovuto essere più attento alle loro potenziali connotazioni negative.
Ha detto Narita. E ha aggiunto:
Dopo un po’ di auto-riflessione, ho smesso di usare le parole l’anno scorso.
Piovono le critiche contro il New York Times
Intanto, sia Narita che il New York Times sono stati criticati su Twitter per aver suggerito l’eutanasia come soluzione ai problemi della società.
L’economista della Heritage Foundation Peter St. Onge ha twittato:
Sto iniziando a pensare che i professori siano le persone peggiori in assoluto che dovrebbero plasmare le menti dei giovani.
E poi:
Dopo aver letto il pezzo, il titolo dovrebbe essere: Un ragazzo in cerca di attenzioni per avanzare nella sua carriera usa un linguaggio deliberatamente provocatorio.
Ha twittato il professore dell’Università di Limerick Stephen Kinsella.
A luglio, il New York Times è stato preso di mira anche per aver pubblicato un articolo che suggeriva che c’era un “tempo e un luogo” per il cannibalismo.
Si scopre che il cannibalismo ha un tempo e un luogo. Nelle pagine di alcuni recenti libri da far rivoltare lo stomaco, e sugli schermi televisivi e cinematografici, la signora [la scrittrice Chelsea] Summers e altri suggeriscono che quel momento è adesso.
Aveva scritto il giornalista Alex Beggs.