Asteroide esplode in Francia. Un meteorite ha illuminato il cielo del Nord della Francia nelle prime ore della mattina di lunedì 13 febbraio 2023, esplodendo nell’atmosfera senza fare però alcun danno. Il meteoroide – meglio chiamarlo così, visto che si è trattato di un frammento roccioso o metallico relativamente piccolo che aveva solo circa 1 metro di diametro – è stato scoperto solo qualche ora prima dell’impatto sulla Terra, come ha confermato all’Ansa anche Juan Luis Cano González, coordinatore del servizio informazioni del centro dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per la sorveglianza degli asteroidi presso l’Esrin (Centro europeo per l’osservazione della Terra) di Frascati

È stato scoperto circa 5 ore prima dell’impatto, avvenuto verso le 4,00. È la settima volta che l’impatto di un asteroide viene rivelato con questo anticipo”. Sar 2667, come è stato chiamato questo asteroide, è stato visibile nel dettaglio sopra la città di Rouen, tuttavia sui social network è possibile vedere delle immagini che arrivano anche da altre parti della Francia, come da Parigi, inoltre anche dal Sud dell’Inghilterra.

L’anticipo con cui l’oggetto è stato scoperto “è un segno del rapido avanzamento delle capacità globali di rilevamento degli asteroidi”, ha festeggiato l’Esa con un post sul profilo Twitter. Tra l’altro, l’evento è accaduto quasi in perfetta concomitanza con l’anniversario dei 10 anni dalla caduta del meteorite di Celjabinsk, che risale al 15 febbraio 2013 ed la più studiata della storia. Ecco alcune immagini riprese dal cellulare e pubblicate su Twitter:

Asteroide esplode in Francia: i casi recenti

Lo scorso 26 gennaio, invece, l’asteroide 2023 BU2 ha sfiorato la Terra. L’asteroide in questione, che faceva parte della classe “Apollo”, ossia oggetti potenzialmente pericolosi per la Terra, viaggiava a circa 9,3 chilometri al secondo. Si stima che avesse un diametro compreso fra 3,7 e 8,2 metri.

Ricordiamo che nel 2004 fece discutere l’asteroide 99942 Apophis: le osservazioni iniziali indicavano una possibilità relativamente alta di collisione con la Terra nel 2029, per questo motivo vennero studiati metodi per deviarne la traiettoria, tuttavia le osservazioni fatte dopo esclusero totalmente l’impatto e attualmente Apophis è classificato zero sulla Scala Torino (metodo di classificazione del pericolo di impatto associato agli oggetti di tipo NEO – near-Earth object -, come asteroidi e comete).

Cos’è un meteoroide?

Come già specificato in precedenza in questo caso si parla di meteoroide, ovvero di “un frammento roccioso o metallico relativamente piccolo (le dimensioni variano da quelle di un granello di sabbia a quelle di un masso, secondo i limiti stabiliti nel 1961 dall’Unione Astronomica Internazionale, che considera meteoroidi i corpi di massa compresa fra 10−9 e 107 kg) dei residui rimasti dalla condensazione della nebulosa da cui si formò il nostro Sistema solare“.

Quando entrano nell’atmosfera di un pianeta, come in questo caso la Terra, i meteoroidi si surriscaldano per attrito con le molecole dei gas atmosferici e si vaporizzano totalmente oppure anche in maniera parziale. I gas lungo il percorso del meteoroide si ionizzano ed emettono della luce che ha vari colori (che dipendono dalla temperatura raggiunta e dalla composizione chimica). La traccia luminosa prodotta nel cielo si chiama meteora oppure stella cadente.

Ricordiamo che ogni anno sulla Terra piovono circa 15mila tonnellate di meteoroidi: “A volte sopravvivono frammenti più cospicui: questi frammenti sono chiamati meteoriti; in genere arrivano al suolo dopo essersi frantumati a causa della resistenza aerodinamica incontrata dal meteoroide lungo la parte finale del suo percorso intratmosferico. I meteoroidi sono generati dagli scontri fra asteroidi e dal dissolvimento dei nuclei cometari in prossimità del Sole; una parte è originata da impatti tra asteroidi e comete con la superficie dei pianeti tellurici o dei satelliti“.