Affluenza regionali Lazio e Lombardia 2023, nuovo record negativo per entrambe le regioni, con una media nazionale del 39,81%, il 37,20% in Lazio e il 41,67% in Lombardia. Dati preoccupanti che mostrano, ancora una volta, la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica e dei partiti. Una conferma del sentimento di distacco degli elettori arriva con i numeri molto gravi delle elezioni in Lombardia e Lazio dopo le elezioni politiche del 25 settembre 2022: affluenza alle urne aveva subito un calo a livello nazionale di 9 punti percentuali, attestandosi al 63,9% degli aventi diritto. Il dato rappresentava il maggior crollo di partecipazione nella storia repubblicana. Numeri sui quali politici e rappresentanti delle Istituzioni non si sono, forse, interrogati troppo.
Affluenza regionali Lazio e Lombardia 2023
L’affluenza definitiva per le regionali in Lombardia è al 41,67%. Nel 2018, quando si votò insieme alle politiche, fu del 73,81%. Il capoluogo di provincia dove si è votato di più è Brescia con il 47,54%. Seguono Lecco col 45,83%, Bergamo 45,15%, Lodi 44,4%, Monza 43,8%, Milano 42,12%, Cremona 42,09%, Varese 42,04%, Pavia 40,76%, Sondrio 40,33%, Mantova 39,87%, Como 36,26%.
Affluenza nel Lazio
L’affluenza definitiva per le elezioni regionali nel Lazio è al 37,2%. Nel 2018, quando si votò insieme alle politiche, l’affluenza fu al 66,55%. Il capoluogo di provincia in cui si è votato di più è Frosinone con il 44,49%. Seguono Viterbo con il 42,99%, Rieti, 41,95%, Latina 40,92%. Fanalino di coda è Roma con il 33,11%. Nelle altre città Civitavecchia è al 37,05%, Guidonia Montecelio al 35,33%, Anzio al 33,85%, Fiumicino al 33,49%.
Per le regionali di Lombardia e Lazio del febbraio 2023, che si svolgono a turno unico, hanno votato appena 4 elettori su 10. La capitale d’Italia è il capoluogo dove si è votato di meno: appena il 33,11%, meno di un elettore su 3. Il capoluogo più virtuoso è il comune di Brescia dove ha votato il 47,54%. L’affluenza nel Lazio rappresenta il record storico negativo. Finora per le regionali il dato più basso si era registrato in Emilia Romagna quando nel 2014 andò alle urne solo il 37,7% degli aventi diritto