La MotoGP attende i nuovi protagonisti e dopo i test di Sepang tra cui, si spera, potrà esserci anche Franco Morbidelli. Il pilota italiano della Yamaha arriva da una stagione davvero difficile in cui solamente le imprese del suo compagno di squadra Quartararo hanno dato speranza alla casa giapponese di poter ambire a traguardi più importanti.

Per quanto riguarda Morbidelli, invece, tante difficoltà che però dopo i test di Sepang sembrerebbero esser diminuite anche in virtù di un motore apparentemente più forte. Ecco la prima analisi dell’italiano dopo il weekend in Malesia:

Sono stati tre giorni davvero intensi, nel complesso positivi. Abbiamo provato moltissime cose e ho trovato un motore più potente, sono contento di questo. La nota stonata è il time-attack, che è stato rovinato dalla pioggia. Ma anche senza non penso avrei fatto molto meglio.

MotoGP, i timori Morbidelli dopo i test di Sepang: “La moto non lavora bene”

Nonostante alcune sensazioni positive, c’è ancora tanto lavoro da fare per Morbidelli ed è stato il pilota italiano stesso a confermarlo. A quanto pare, la sua Yamaha soffre ancora di problemi con la gomma nuova, fermo restando che siamo ancora in fase di test e la speranza di trovare una soluzione efficace è più viva che mai. Ecco la sua analisi:

In configurazione time-attack, la moto non lavora bene con gomma nuova. A Sepang per noi è stato impossibile scendere sotto il 59. Però il cronometro non rispecchia il nostro potenziale reale, perché sul passo gara siamo più forti. Non so se dipenda dal motore o dall’aerodinamica, questa cosa dovremo capirla.

Infine, una considerazione in merito al suo stile di guida a proposito del quale Morbido ha rivelato che ci sarà un cambio di atteggiamento:

Devo guidare in modo più aggressivo e sto cercando di adattare il mio approccio, perché il carattere della moto è cambiato rispetto a prima. Se si vuole diventare campioni del mondo bisogna adattarsi alle caratteristiche del mezzo di cui si dispone. Forse sarò troppo ottimista, ma credo che potremo essere competitivi sia nelle curve ad alta che bassa velocità.