Pedofilia Chiesa Portogallo. Un’inchiesta indipendente portata avanti dal 1950 ad oggi ha rivelato che almeno 4.815 persone sarebbero state vittime di abusi sessuali commessi da membri del clero cattolico portoghese. L’inchiesta era stata commissionata dalla Chiesa portoghese. Durante la presentazione del resoconto finale, lo psichiatra infantile coordinatore della commissione di esperti ha dichiarato: “Queste testimonianze ci permettono di arrivare a una rete di vittime molto più ampia, calcolata sul numero minimo di 4.815 vittime”. Un dato dunque che sarebbe solo parziale considerando che il numero delle vittime sarebbe più ampio. La relazione avrebbe poi rivelato che la situazione persisteva da decenni raggiungendo proporzioni epidemiche. Pedro Strecht ha anche affermato che il 52% delle vittime di abusi erano ragazzi e il 42% ragazze. I minori abusati avevano in media 11,2 anni quando hanno iniziato a subire violenze sessuali. Il picco degli abusi si è verificato tra il 1960 e il 1990. L’ex ministro della Giustizia ha riferito che il numero dei pedofili ancora attivo sarà comunicato esclusivamente al pubblico ministero. I termini di prescrizione sono scaduti per la maggior parte dei presunti casi. Il 3 marzo è prevista un’assemblea plenaria per analizzarlo congiuntamente.
Pedofilia Chiesa Portogallo, la testimonianza di una suora
Al momento sono state aperte diverse inchieste. Una di queste riguarda il caso di una suora di 43 anni che ha riferito di essere stata violentata. La donna che ha richiesto l’anonimato è ora madre e lavora come aiuto-cuoco. In un’intervista, ha dichiarato: “È molto difficile parlare di queste cose in Portogallo. “L’ho tenuto segreto per molti anni, ma è diventato sempre più difficile affrontarlo da sola”. La suora ha denunciato il suo aggressore alle autorità della Chiesa, ma ha detto di essere stata “ignorata”. Il vescovo ha trasmesso la sua denuncia al Vaticano ma al momento non sarebbe seguita una risposta. Ad aprile dello scorso anno, Manuel Clemente, cardinale patriarca di Lisbona e massimo prelato del Portogallo, si era detto pronto a “riconoscere gli errori del passato” e a chiedere “perdono” alle vittime. La donna però ha ammesso di essere disgustata dagli abusi sessuali commessi dalla Chiesa e dai vari tentativi di insabbiare la verità. In Portogallo gli abusi sarebbero avvenuti durante il catechismo, negli incontri o durante i campi vacanza degli scout, fra i gruppi giovanili. Spesso le vittime si trovavano in svantaggio fisico ed emotivo di fronte all’abusatore.
Papa Francesco pronto ad incontrare le vittime
Ad agosto Papa Francesco sarà in visita a Lisbona. Il Pontefice potrebbe incontrare alcune delle presunte vittime degli abusi sessuali. Lo ha fatto sapere di recente il vescovo ausiliare di Lisbona, Americo Aguiar. Altre inchieste sono state nel frattempo avviate in alcuni paesi, tra cui Australia, Francia, Germania, Irlanda e Paesi Bassi. Il Pontefice in più occasioni si era scagliato contro la pedofilia nella Chiesa Cattolica definendola una mostruosità. In un’intervista esclusiva di qualche tempo fa, aveva infatti dichiarato: “Un prete non può continuare a essere prete se è un molestatore. Non può. Perché sia malato o un criminale, non lo so. Il sacerdote esiste per dirigere gli uomini a Dio e non per distruggere gli uomini in nome di Dio. Tolleranza zero. E deve continuare a essere così”. Il Pontefice ha sottolineato che “non è il celibato dei sacerdoti”, il motivo degli abusi, come alcuni credono. Papa Francesco ha anche ricordato che molti abusi avvengono nelle famiglie: “Nelle famiglie non c’è il celibato e si verifica. Quindi è semplicemente la mostruosità di un uomo o di una donna nella Chiesa che è psicologicamente malato o malevolo e usa la sua posizione per la propria soddisfazione personale è diabolico. Ma quello che non si sa perchè ancora si nasconde, sono gli abusi all’interno della famiglia. Non ricordo la percentuale, ma penso sia il 42% o il 46% degli abusi che avvengono in famiglia o nel quartiere. E questo si nasconde”.