Steven Spielberg avrebbe potuto dirigere Harry Potter e la Pietra Filosofale ma decise di non farlo e ora spiega i motivi della sua scelta.
Steven Spielberg spiega i motivi “familiari” che lo hanno portato a non dirigere Harry Potter e La Pietra Filosofale
La saga di Harry Potter avrebbe potuto avere un inizio ben diverso. Steven Spielberg ha, infatti, confermato i rumors che da anni sostenevano che fosse lui la prima scelta per la regia di Harry Potter e la Pietra Filosofale, primo film della serie, poi affidato a Chris Columbus (che avrebbe diretto anche il successivo Harry Potter e la Camera dei Segreti).
Nel corso di una conversazione con il regista S S Rajamouli, nella quale i due hanno potuto parlare dei loro ultimi lavori – The Fabelmans per il regista statunitense e il kolossal RRR per l’autore indiano – Spielberg ha raccontato come andarono le cose e i motivi che lo portarono a non dirigere la prima pellicola del franchise cinematografico dedicato al personaggio creato dalla scrittrice J.K. Rowling. Ragioni che, come spiega il regista, chiamano in causa il conflitto tra arte e famiglia affrontato proprio nella sua ultima opera, dichiaratamente autobiografica.
“Il significato profondo di come il conflitto tra arte e famiglia finisca con il farti a pezzi è qualcosa che ho sperimentato tardi nella mia carriera, quando ero già un regista affermato. Mia moglie Kate Capshaw e io avevamo iniziato a tirar su la nostra famiglia, crescendo i nostri figli. Mi trovai di fronte alla scelta se accettare o meno un lavoro che mi avrebbe portato in un altro paese per quattro o cinque mesi, impedendomi di stare con la mia famiglia tutti i giorni. Si tratta di un’esperienza tremenda. Ci sono stati diversi film che ho deciso di non fare in quel periodo. Tra questi, rifiutai il primo film di Harry Potter proprio per passare il successivo anno e mezzo con la mia famiglia e con i miei figli che crescevano. Quindi ho sacrificato la mia partecipazione a un grande franchise per stare insieme alla mia famiglia e, guardandomi indietro oggi, sono molto felice di averlo fatto”.
Se il passato del franchise di Harry Potter si delinea in maniera più chiara con le dichiarazioni di Steven Spielberg e del suo iniziale coinvolgimento in Harry Potter e la Pietra Filosofale, il futuro sembra ancora avvolto nella nebbia. La Warner Bros. è, infatti, desiderosa di portare avanti la saga, magari con una serie tv ma, allo stesso tempo, deve fare i conti con le accuse di transfobia cadute sulla sua autrice J.K. Rowling nei mesi scorsi.
Steven Spielberg, la moglie Kate Capshaw e la loro storia nata sul set di Indiana Jones e il Tempio Maledetto
Steven Spielberg conosce sua moglie Kate Capshaw sul set di Indiana Jones e il Tempio Maledetto, secondo film dedicato all’archeologo interpretato da Harrison Ford. L’amore tra i due è, forse, l’unica cosa che il regista ricorda positivamente della lavorazione di quel film, avvenuta in un periodo molto difficile per lui e per il produttore e creatore del personaggio, George Lucas. Spielberg stava, infatti, affrontando la separazione dalla sua prima moglie, l’attrice Amy Irving, mentre Lucas doveva ancora raccogliere i cocci del naufragio del suo matrimonio con l’ex moglie Marcia. Il clima pesante e gli stati d’animo cupi dei due realizzatori si tradussero in una pellicola estremamente oscura e tetra, della quale il regista non va ancora oggi troppo fiero.
Unica nota positiva, però, fu rappresentata proprio dall’incontro con la Capshaw, che nel film interpreta il personaggio della cantante di nightclub, Willie Scott. Attrice e modella, con un passato da insegnante, la Capshaw – vero nome Kathleen Sue Nail – si afferma tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, per poi diventare produttrice. Il matrimonio con Spielberg viene celebrato nel 1991. Proprio negli anni Novanta la coppia dà alla luce i suoi tre figli naturali – Sasha nel 1990, Sawyer Avery nel 1992 e Destry Allyn nel 1996 – che si aggiungono ai due adottivi – Theo e Mikaela George. Proprio per stare insieme a loro Spielberg ha ammesso di aver rinunciato alla lavorazione di Harry Potter e La Pietra Filosofale, arrivato nei cinema nel 2001, e la cui lavorazione si sarebbe, dunque, svolta, proprio tra la fine di quel decennio e l’inizio del nuovo secolo, proprio durante l’infanzia dei tre bambini.
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