Incidente con il paracadute a Nettuno in provincia di Roma. La vittima è Roberto Serra, paracadutista esperto morto a 57 anni, dopo un lancio dall’aviosuperficie del Crazy Fly nel comune poco lontano dalla Capitale.
Il decesso dell’uomo è sopraggiunto in un letto dell’ospedale San Camillo di Roma, dove Roberto è arrivato in eliambulanza in condizioni disperate, con un grave trauma cranico e fratture multiple.
Da tempo la vittima frequentava il centro sportivo Crazy Fly, aperto a Nettuno da oltre 20 anni e punto di riferimento di molti paracadutisti sportivi provenienti soprattutto da Roma e dintorni, ma anche da altre regioni italiane e dall’estero.
Lo scorso Sabato mattina, quando è avvenuto il fatale incidente infatti vari appassionati avevano prenotato una tornata di lanci al centro sportivo Crazy Fly e tra loro c’era anche Roberto Serra che, dopo l’arrivo in auto, ha preparato attrezzature e paracadute nel grande hangar colorato da una miriade di bandiere di varie nazioni e club di paracadutismo e poi si è diretto alla pista di decollo.
Mentre l’uomo si trovava quasi a metà discesa però è accaduto qualcosa, forse un malore o un problema tecnico su cui ora sta indagando la Polizia. L’incidente in cui è morto Roberto Serra, originario di Ostia, da quanto ricostruito fino a questo momento sarebbe avvenuto intorno alle ore 11.30 di Sabato 11 Febbraio proprio durante la fase di atterraggio con il paracadute.
Chi da terra seguiva i lanci ha subito capito che qualcosa non andava in quella manovra di atterraggio che è sembrata fin troppo veloce. Serra in pochissimi secondi è finito verso il boschetto a margine della pista dove si è schiantato violentemente a terra, perdendo subito conoscenza.
Quando è arrivata l’ambulanza allertata dai responsabili del Crazy Fly, l’equipaggio ha fatto una prima stabilizzazione sul posto durante la quale l’uomo ancora respirava e subito dopo è stato portato con l’eliambulanza al Dea dell’ospedale S. Camillo di Roma dove la prognosi era rimasta riservata fino a quando dopo alcune ore è sopraggiunto il decesso. Troppo gravi i traumi e le ferite riportate.
I contorni della vicenda sono ancora tutti da accertare, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Anzio giunti sul posto coordinati dalla Procura dovranno verificare cosa sia andato storto, se l’incidente sia riconducibile ad un problema tecnico riscontrato durante la fase di atterraggio al quale Roberto non ha potuto porre rimedio mentre cadeva, oppure se sia dovuto ad un errore umano.
Il paracadute di Roberto ed altre attrezzature da lui utilizzate sono stati posti sotto sequestro per tutti gli accertamenti del caso.
Nettuno incidente con il paracadute: i messaggi di cordoglio
La notizia della sua drammatica scomparsa si è diffusa rapidamente, tra chi lo conosceva, amava, stimava e tra gli amanti del paracadutismo. Sono tantissimi i messaggi di cordoglio comparsi sui social network, che lo salutano e lo ricordano con affetto.
In un post pubblicato dalla Società Sportiva Lazio Paracadutismo e l’Aero Club Real Lazio si legge:
“Roberto aveva iniziato l’attività di paracadutismo con la Lazio ai Pratoni del Vivaro ne 2001, era un atleta e ha partecipato a diversi campionati Italiani di Formazioni in caduta libera per poi passare alla disciplina del Free Fly, istruttore di paracadutismo molto meticoloso. Le nostre condoglianze a tutta la famiglia. Vola libero Roby”.
“Roberto ci ha lasciati per un incidente in atterraggio. Vorrei adesso ricordare una persona con cui ho condiviso lanci, tunnel, viaggi, boogie in Italia ed Europa, l’esame IP a Serdiana e altro… ciao Roby! Ogni volta ci diciamo: ora starai volando libero nella vastità del cielo, ci mancherai!” scrive l’amico Emanuele e come lui tanti altri che si uniscono al cordoglio per l’improvvisa scomparsa di Roberto.