Quanto mi spetta di maggiorazione sociale sulla pensione? Quale domanda devo fare per avere più soldi sulla pensione? Quando l’INPS accredita fino a 136 in più sul cedolino?  Le pensioni restano il tema centrale della vita dei cittadini. Il sistema previdenziale italiano si basa sull’erogazione di un trattamento economico nei limiti dei requisiti pensionistici necessari per smettere di lavorare e andare in pensione.

Il punto di partenza sono le nuove norme introdotte nell’attuale normativa previdenziale che puntualmente complicano la vita dei lavoratori. Nelle scorse settimane è stata attivata la misura Opzione donna che permette l’uscita anticipata delle lavoratrici, ma con dei requisiti più stringenti, rispetto a 2021.

Ma si sa, i requisiti e condizioni previste per la pensione sono sempre più rigidi. E questo non è l’unico punto di criticità del sistema previdenziale italiano.

Pensione e maggiorazioni sociali 2023

Nel corso delle diverse legislature il problema della continua presenza di assegni pensionistici bassi è stato ripreso più volte con scarsi risultati.  Il governo Meloni ha stretto sul concedere gli aiuti con forte continuità, ridimensionando il valore dell’ammortizzatore sociale di Stato.

Per gli over 75 ha previsto un aumento della pensione minima fino a 600 euro.

A prescindere delle misure che potrebbero essere innescate è importante capire che esistono delle prestazioni da richiedere per aumentare l’importo della propria pensione.

La Riforma pensioni dovrebbe spingere le pensioni minime su livelli più alti, oltre a rappresentare una garanzia per i giovani.

Dal sistema retributivo al contributivo

Il primo scossone registrato nel sistema previdenziale italiano è avvenuto con la riforma Dini, ovvero con l’introduzione del sistema contributivo. Un risultano, che produce ancora effetti facendo rilevare pensioni dall’importo sempre più basso.

È sceso drasticamente il numero dei pensionati che percepisce una pensione calcolata con il sistema retributivo.

Ad oggi, la maggioranza delle pensioni subisce il calcolo dell’assegno proporzionato all’ammontare dei contributi versati. Siamo passati dall’epoca del calcolare la pensione sulla retribuzione ricevuta nell’ultimo periodo lavorativo al montante contributivo.

Un cambio di passo segnato fortemente anche dall’ingresso delle norme poste dalla riforma Fornero.

Intanto, nonostante, le rivalutazioni le pensioni restano bassissime. Per quanto noto, la novità del 2023 riguarda l’aumento fino a 600 euro per gli over 75.

Detto ciò, appare necessario capire come funzionano le maggiorazioni sociali che permettono di ricevere un aumento sul cedolino dal momento della richiesta, nel rispetto dei requisiti.

Tabella maggiorazione sociale 2023

L’Ente nazionale di previdenza sociale riconosce la maggiorazione sociale sul trattamento economico previdenziale in presenza di diversi requisiti. Oltretutto, la somma aggiuntiva rientra nella casistica dei diritti inespressi, ovvero quei diritti che spettano ai pensionati ma che l’Ente riconosce soltanto dietro presentazione di un’apposita domanda.

Peraltro, c’è da chiedersi perché non viene modificata questa norma permettendo l’erogazione automatica di un diritto.

Non sempre i pensionati sono solerti nel richiedere la maggiorazione della pensione, anzi, spesso non viene presentata la domanda per ottenere una somma aggiuntiva sulla pensione.

Purtroppo, sono tanti i diritti inespressi non richiesti dai pensionati. Nel corso degli anni si perdono quote importanti di pensioni che restano nell’esclusiva disponibilità dell’INPS. Quando esistono dei pensionati che avrebbero diritto a percepire un importo pensione più alto.

Chi ha diritto alla maggiorazione sociale?

L’Ente nazionale di previdenza sociale rilascia la maggiorazione sociale in favore dei pensionati over 60. L’erogazione del beneficio è subordinata dalla presenza di criteri disposti dalla normativa vigente.

Pertanto, l’importo base della maggiorazione sulle pensioni disciplinato dall’articolo 1 della legge n. 544/1988 corrisponde a un valore minimo pari a 25,83 euro al mese per i pensionati con un’età anagrafica compresa dai 60 ai 64 anni.

Mentre, spettano 82,64 euro per coloro che rientra in un’età anagrafica tra 65 e i 69 anni;

E, infine viene riconosciuta la somma di 136,44 euro per i pensionati con almeno 70 anni. 

Come funziona la somma aggiuntiva?

La maggiorazione sociale sulla pensione minima viene riconosciuta in base all’età anagrafica e alle condizioni reddituali, per cui occorre rientrare in più requisiti.

 Più precisamente, ci si riferisce all’abbinamento di detti criteri, quali:

  • per coloro che rientrano nella fascia anagrafica compresa tra 60 e 64 anni, devono possedere un reddito personale annuo uguale o inferiore a 7.664,41 euro, mentre la soglia reddituale coniugale deve corrispondere al valore uguale o inferiore a 14.206,92 euro;
  • per coloro che rientrano nella fascia anagrafica compresa tra 65 e 69 anni, devono possedere un reddito personale annuo uguale o inferiore 8.402,94 euro, mentre la soglia reddituale coniugale deve corrispondere al valore uguale o inferiore a 14.945,45 euro;
  • per coloro che hanno raggiunto 70 anni di età, il limite di reddito personale deve corrispondere al valore uguale o inferiore a 9.102,34 euro, mentre la soglia reddituale coniugale con un reddito uguale o inferiore 15.644,85 euro.