L’atletica leggera vive un momento importante e il direttore Antonio La Torre ha voluto sottolineare lo stato di forma degli azzurri, a partire da Marcell Jacobs. Il velocista di Brescia è da poco tornato in pista per scaldare i motori in vista della nuova stagione ed è stato proprio La Torre a porre l’accento sull’importanza di Marcell nell’atletica azzurra.
Ecco le sue parole:
Marcell Jacobs è ormai oltre l’atletica, il richiamo è enorme ogni volta che si muove. È ripartito, ha tolto un po’ di ruggine e ora vediamo a Lievin settimana prossima: credo che ci sarà un bel passo in avanti dopo la prima uscita, che vorrei ricordare che erano 172 giorni dopo l’ultima gara. Intanto ha confermato l’attitudine a vincere: sono emersi giovani in Europa e lui ha battuto il giovane polacco, è il segno del campione. Il Re non si spaventa, è nel fuoco della battaglia, ha bisogno degli avversari. L’anno scorso vinse di pochissimo la sfida con Coleman, che ci è rimasto molto male e non si è ancora ripreso da quella batosta: Marcell lascia sempre il segno.
Atletica, La Torre oltre Jacobs: da Tamberi a Dosso
Non solo Jacobs, nell’analisi del Direttore Tecnico della Nazionale Italiana di atletica c’è spazio anche per tutti gli altri atleti che stanno ben figurando in questi ultimi tempi. Alcuni rappresentano delle certezze come nel caso di Gimbo Tamberi, su cui La Torre ha dichiarato:
Gianmarco Tamberi ha dovuto curare un problema serio, scaturito alla finale di Diamond League. Al primo salto a 2.36 è scivolato, ha rischiato di farsi male e ha passato questo inverno a rimettersi in condizioni di salute. Il suo fisico è provato da tante battaglie e da un infortunio grave. Mi stupisce sempre il fuoco che brucia dentro a questo ragazzo. Escludo con certezza la sua partecipazione agli Europei Indoor e lo vedremo protagonista in estate, tra Diamond League e i Mondiali: l’ossessione è il titolo di Campione del Mondo all’aperto che gli manca.
Infine, un commento generale sull’atletica italiana:
Questa atletica italiana è molto rock. Per continuare a sognare bisogna prendere ispirazione dal mio rocker preferito: Bruce Springsteen. L’importante è che questa atletica italiana continui a muoversi, continui a essere protagonista, continui a farci sognare