Sembrerebbero esserci novità sulla morte di Danilo Salvatore Lucente Pipitone, il militare aggredito in strada a Centocelle nella notte tra venerdì e sabato scorsi e deceduto dopo essere stato ricoverato presso il Policlinico Umberto I. Stando ai racconti di alcuni testimoni, infatti, gli inquirenti sarebbero sulle tracce di due persone, due complici; uno sarebbe un extracomunitario, originario della Tunisia, attualmente ricercato.
Militare morto Roma: le novità sul caso
Risalgono alla notte tra venerdì e sabato scorsi, i fatti che hanno portato alla morte di Danilo Salvatore Lucente Pipitone, il caporal maggiore dell’Esercito aggredito in strada, nel quartiere Centocelle di Roma, all’angolo tra via dei Sesami e via delle Robinie, all’altezza di via Palmiro Togliatti e a pochi passi dal parco Madre Teresa di Calcutta, in passato già oggetto di svariate segnalazioni da parte dei residenti. 44 anni, il militare era in servizio al Celio come infermiere e risiedeva nella cittadella militare della Cecchignola, situata in tutt’altro quadrante della città rispetto a quello dell’aggressione. Stando a quanto ricostruito finora, Lucente Pipitone sarebbe stato rinvenuto, privo di sensi, attorno alle 2.20 del mattino di sabato.
A chiamare la polizia e il 118 sarebbero stati alcuni passanti che avrebbero assistito alla fuga dell’aggressore, trovando il corpo esamine del caporale, con diversi lividi sul volto, un taglio sul sopracciglio e una profonda ferita alla nuca. Sono ancora molti i dubbi su cosa possa essergli accaduto: gli inquirenti ipotizzano che possa essersi trattato di una rapina finita male, anche se all’uomo non è stato sottratto il portafogli. Non è quindi esclusa nessuna pista. Delle risposte si attendono dall’autopsia, che sarà effettuata dal medico legale nei prossimi giorni. Ciò che è chiaro è che la vittima è stata colpita in pieno viso, prima di cadere a terra e battere violentemente il capo.
Immediatamente trasferito presso il Policlinico Umberto I in condizioni disperate, Lucente Pipitone è poi deceduto nelle prime ore del pomeriggio di ieri, 12 febbraio. Si indaga al momento sul suo passato e sulle persone che avrebbero potuto avere dei contatti con lui prima dell’aggressione dello scorso weekend; dalle testimonianze di amici e parenti, in particolare, sarebbe emerso il nome di un sospettato. Sembra infatti che alcuni abbiano assistito alla fuga del responsabile, forse aiutato da un complice, fornendo un identikit agli inquirenti. Secondo quanto si legge su Open, ad essere ricercato dalla polizia sarebbe un certo Mohamed Abidi, tunisino classe 1990, già detenuto in passato per spaccio di sostanze stupefacenti.
Il cordoglio del mondo della politica
“Sono profondamente addolorato per la tragica scomparsa del caporal maggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone, un servitore dello Stato aggredito in circostanze su cui confido sia fatta piena luce al più presto. Le Forze di Polizia sono al lavoro per assicurare i responsabili alla giustizia. Alla famiglia del militare porgo le condoglianze mie personali e di tutto il Viminale”, ha dichiarato Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno. Sono stati tanti, nei confronti della vittima, i messaggi di cordoglio arrivati sui social. “Il mio cordoglio e le mie condoglianze alla famiglia e a tutto l’Esercito per la scomparsa del caporal maggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone. Ha lottato contro la morte dopo l’aggressione subìta, ma purtroppo non ce l’ha fatta. La famiglia della Difesa abbraccia i suoi cari” ha scritto su Twitter il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Un messaggio a cui ha fatto eco quello del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha dichiarato: “Ci stringiamo al dolore della famiglia e di tutto l’Esercito per la tragica scomparsa del Caporal Maggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone. Ci auguriamo che le indagini in corso possano al più presto individuare chi ha causato la sua morte”.