SISMA TURCHIA COSTRUTTORI – Il bilancio del sisma in Turchia ha raggiunto proporzioni catastrofiche. Le vittime accertate sono ormai 29.605 nelle 11 province colpite. Secondo gli ultimi aggiornamenti però, è destinato a salire ulteriormente, superando abbondantemente quota 30 mila. Le ricerche dei dispersi vanno avanti, e ci sono decine di migliaia di feriti.
Il terremoto dello scorso lunedì è stato il più letale della storia della Turchia. Una tragedia di proporzioni simili ci fu nel 1939, con il terremoto di Erzincan. In quell’occasione, i morti furono 35 mila. Continuano intanto le scosse di assestamento, segnalate finora, più di 2.400.
I numeri delle persone impiegate sul campo sono davvero impressionanti: 233 mila persone complessive tra Protezione Civile, Polizia, Gendarmeria, Esercito, personale medico e di supporto psicologico, volontari e personale della sicurezza locale. Ingenti anche i mezzi pesanti per sgombrare le macerie: 122 mila macchinari. Lo scenario è da conflitto nucleare. Tra tutti, anche 32 mila uomini delle squadre di soccorso, con più di 9 mila dei quali provenienti dall’estero.
Fortunatamente c’è anche qualche notizia positiva, e cioè i tanti dimessi dagli ospedali e da quelli di campo: quasi 148 mila. Tra i miracoli di oggi, una bambina di 10 anni è stata estratta viva dalle macerie di una casa di Antakya dopo aver passato 159 ore sospesa tra la vita e la morte. Una donna di 64 è stata salvata e non è in pericolo di vita dopo 150 ore tra le macerie.
Sisma Turchia, si cercano i costruttori responsabili: scattati 130 mandati di arresto
Recep Tayyip Erdoğan, Presidente turco, aveva promesso zero tolleranza verso sciacalli e costruttori negligenti. Sono state infatti arrestate dieci persone per furti e saccheggi nella regione dell’Hatay e altre due ad Adiyaman. Sempre lo stesso Erdoğan, aveva ammesso che il proprio Paese non era attrezzato per una tragedia di questa dimensione. Adesso, un altro tema fondamentale, è proprio la ricerca dei responsabili dei crolli, anche in vista delle elezioni del prossimo 24 maggio.
Secondo quanto riportato dall’Agenzia di stampa Anadolu, i palazzi crollati o pericolanti ispezionati sono 122.152. 29 mila sono stati buttati giù dal terremoto, mentre altri sono stati abbattuti o dichiarati inagibili e in attesa di abbattimento. Almeno 6.400 di questi hanno riscontrato irregolarità palesi.
Dalle ispezioni effettuate, spiccano 130 mandati di arresto nei confronti di costruttori noncuranti, accusati di aver utilizzato cemento di qualità scadente o aver imbottito i muri di polistirolo in proporzioni ben superiori a quelle necessarie all’isolazione. Tali mandati riguardano 10 delle province colpite dal sisma.
Il governo ha assicurato che non ha alcuna intenzione di lasciare a piede libero i responsabili, e la caccia ai palazzinari è stata aperta, anche con l’istituzione di una unità di investigazione speciale per i crimini legati al terremoto. Nel mirino della giustizia turca ci sono: costruttori, imprese edili, aziende produttrici di cemento, architetti, ingegneri, geologi e sovrintendenti. Nella serata di sabato la Polizia ha arrestato due persone responsabili della costruzione di diversi edifici crollati ad Adiyaman presso l’aeroporto di Istanbul. I due tentavano di fuggire in Georgia.